Regia di Arturo Ripstein vedi scheda film
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Feroce invettiva antinatalista in cui emerge la prepotente figura di un padre padrone sia misantropo che misogino, ossessionato da un radicale, implacabile, nichilista, cinico, perverso quanto ipocrita moralismo. Ispirato a una storia vera. Rifatto nel 2009 da Lanthimos ("Dogtooth").
commento di Leo MaltinIl grande vecchio del cinema messicano gioca con i simbolismi per inscenare un'invettiva feroce contro il ogni forma di potere dispotico. La ricerca ossessiva della perfezione diventa il suo esatto annullamento. Questo è il tema de "Il castello della purezza", un allegoria che oscilla tra la fiaba in nero e il racconto fantasticato della realtà.
commento di Peppe Comune