Regia di Carlo Vanzina vedi scheda film
Con questo film, Diego Abbatantuono si congeda da quel personaggio che lo aveva reso celebre. Tutta la comicità di Diego nasce a livello linguistico. Infatti sono le invenzioni verbali, i giochi di parole, le allitterazioni, gli storpiamenti a rendere irresistibile il suo personaggio. In un certo senso prendendo in giro i nomi delle cose o delle persone si prendono in giro le cose e le persone stesse. In una società sempre più omologata in tutti i campi, anche la lingua sta subendo il suo appiattimento. Abbatantuono si inventa la propria parlata, il suo personalissmo modo di esprimersi. E nel far questo spernacchia clamorosamente ( e non solo a livello simbolico) tutto quell’ insieme quanto mai disgustoso di gente che si finge bella per come parla.
Il film, invece, si sipira ai Guerrieri della notte, è ambientato a Milano e si respira molta di quell’ aria fighetta degli anni ottanta. Sicuramente i Vanzina riescono a non cadere nella spazzatura riuscendo a scrivere una quantomeno dignitosa sceneggiatura, ma non è questo quello che conta.
Il film vale solo per il suo protagonista e per la sua parlata inimitabile.
E per le tante risate che Diego “Eccezziunale veramente” Abbatantuono continua a farmi fare.
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