Regia di Charles Vidor vedi scheda film
Con questo film finisce la carriera di Gassman ad Hollywood, anche se dopo è tornato ma in maniera sporadica e libera; l’attore ha sempre detestato questo periodo iniziato con l’amore nato in Italia sul set di Mambo con la Winters, che gli fece procurare il contratto in America, ma i ruoli a cui partecipò non erano altro che quelli del tipico latin lover italiano con tutti i limiti di stereotipo a cui Hollywood ci ha abituato. Gassman anche in Italia non aveva un rapporto felice con il cinema, prima che venisse l’occasione de I Soliti Ignoti, e quindi sbarcava il lunario per guadagnare bene e poter fare il teatro che gli piaceva. Qui la storia non porta molto più avanti che in un melò professionale, con un impatto poco originale, il fattore musica incide per dare gli stacchi necessari per appassionarsi meglio in compagnia di musica di alto livello sia per scelta che per esecuzione. Il duo Gassman Taylor, pur nelle belle immagini dei due, sembra un po’ troppo distante e poco appassionato, come da storia proposta, la direzione è in mano ad un classico maestro del genere, il film fu maltrattato dalla critica, ma in fondo non è peggiore di molti altri del periodo, anzi direi che nell’insieme non sfigura.
uan stroia che parla da sola
bellisime esecuzioni
con un po' di volontà poteva essere più coivolgente
bellissima, ma troppo gelida
riesce a dare lo scatto necessario
il vitello sacrificale
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