Regia di Jean-Marie Straub, Danièle Huillet vedi scheda film
«Jeder ist Wilkommen», tutti sono i benvenuti. Chiunque può accedere al Teatro Naturale dell’Oklahoma, dove avrà un posto che corrisponde esattamente alle proprie aspirazioni ed attitudini. All’Hotel Occidental, dove pure ti accolgono a braccia aperte e ti pagano bene, non si può invece sgarrare: Karl Rossmann, protagonista di questa storia, si è assentato per pochi minuti dal proprio posto di lavoro, come addetto all’ascensore, ed è licenziato in tronco, dopo un sommario processo che definire kafkiano è un’inevitabile ovvietà. «Lei è completamente inutilizzabile» viene detto a Karl durante il processo. L’utilità è il concetto che domina in quest’albergo, così come nella società capitalista. Karl ha commesso la stessa colpa del soldatino condannato al terribile supplizio del racconto di Kafka Nella colonia penale: ma, mentre la società burocratizzata di stampo asburgico che è riflessa nella narrativa kafkiana condanna a morte il reprobo, mediante l’incisione sulla carne del comandamento «Onora il tuo superiore», nella patria degli uomini liberi, l’Inutilizzabile viene semplicemente espulso come un corpo estraneo. Non è detto – anzi, forse è improbabile – che Kafka condividesse o addirittura conoscesse le idee di Karl Marx, però la lettura marxista di America, fatta da Straub e dalla Huillet, rappresenta certamente una plausibile ed interessante chiave di interpretazione.
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