Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
E' risaputo che quando Stanley Kubrick "toccava" un genere cinematografico in qualche modo ne fissava punti di riferimento imprescindibili,o arrivava quasi ad esaurire l'argomento:primo lungometraggio considerato tale del regista di "Barry Lyndon","Rapina a mano armata" è un noir criminoso,in cui una banda scalcagnata di personaggi "dropout" (quasi quarant'anni prima de "I soliti sospetti"...) mette insieme la pianificazione di un colpo che dovrebbe dare loro la svolta che aspettano da una vita vissuta poco bene quando non addirittura sprecata,ma che alla fine,per scherzi del destino o incapacità sostanziale degli uomini del clan,manda in fumo l'occasione irripetibile giunta per i protagonisti.Kubrick evidenzia fin da subito che è nato fotografo,con chiaroscuri netti e taglienti,sfondi non ancora così personalizzati come ci avrebbe abituato in seguito,e riesce a dare ritmo alla vicenda con la scansione di un fallimento beffardo,che come i più cocenti insuccessi,ad un certo punto sembra aver preso la direttiva giusta per finire al meglio per chi l'ha ordito e messo in pratica.Tra signore inaffidabili o impreviste,come insegna la miglior tradizione di questo genere,Sterling Hayden & co, viaggiano inconsapevoli,o incuranti,verso lo sfacelo.Dialogato a raffica,ed anche questo per il cinema di Stanley è abbastanza anomalo,"Rapina a mano armata" è un gigante nel genere,ma ha qualche lieve approssimazione,qualche incertezza che lo rendono appena appena "minore" rispetto a tutti gli altri gioielli creati dall'autore.Ma è cinema di alto livello,per come è girato,recitato e scritto,non ci sono dubbi alcuni.
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