Regia di Stanley Kubrick vedi scheda film
Rispetto al precedente film noir di Kubrick, "Il bacio dell'assassino", qui c'è un grosso salto qualitativo: la struttura a incastri narrativi (che influenzerà anche Tarantino in Pulp fiction) è molto più originale, i personaggi sono ritratti con mano sicura, il ritmo e la suspense sono organizzati in un crescendo magistrale. Soprattutto, c'è una messa in scena già degna di un maestro, con piani sequenza e carrellate vertiginose (questi movimenti di macchina torneranno in maniera spettacolare in molte opere successive di Kubrick, forse come omaggio a un altro virtuoso del travelling, ossia Max Ophuls). Da collocare fra i migliori "hold-up movies" (film di rapina) della storia del cinema. All'epoca i critici della nouvelle vague, fra cui Godard, lo scambiarono per un esercizio di stile, ma il tempo li ha ampiamente smentiti. Il finale, con i dollari che volano trasportati dal vento, ha il sapore di un'amara beffa del destino e chiude in maniera coerente la vicenda (ricorda sicuramente la conclusione del Tesoro della sierra madre di Huston). Bravo Sterling Hayden (già protagonista di Giungla d'asfalto) in mezzo a una colorita galleria di caratteristi. 9
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