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Rancho Notorius

Regia di Fritz Lang vedi scheda film

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La recensione su Rancho Notorius

di EightAndHalf
8 stelle

Atipico per il cinema di Lang e per il cinema western in generale, "Rancho Notorious"  è un insolito e curioso trattato sulla vendetta (tema tipicamente langhiano) ma anche sull'amour fou (assolutamente fuori dal comune). Quasi del tutto privo di gratuita spettacolarità, il film sviluppa dialoghi classici e svelti in brevi scene che sembrano venute fuori da un dramma di camera, con una tensione sotterranea che perdura per tutta la pellicola (di breve durata), e che esplode nelle scene più imprevedibili grazie a un ottimo lavoro di montaggio (quando la Dietrich canta "Get Away"). La presenza femminile, mai così preponderante in un western classico se non in "Johnny Guitar", ha delle conseguenze impreviste, a partire dalla figura di una dark lady che si sacrifica per amore, ma che prevale sul volere di molti uomini, padrona comunque del suo destino. Col totale rispetto per il genere, Lang sfata numerosi miti, a partire dal prevalere della virilità, passando per il trionfo dell'onestà (benché onestà nell'antico West coincida tranquillamente con la vendetta, qui il personaggio di Arthur Kennedy gioca con sentimenti accecato spietatamente dalla vendetta) fino a quello della ricchezza. Comunque la vendetta qui è molto meno enfatica e spettacolare di quanto avvenga in "M - Il mostro di Dusseldorff" o "Furia", film molto più profondamente langhiani, e anche più affascinanti. Ma il rispetto per il genere è tale che anche gli appassionati trovano di che appassionarsi.

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