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Piovono polpette 2 - La rivincita degli avanzi

Regia di Cody Cameron, Kris Pearn vedi scheda film

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La recensione su Piovono polpette 2 - La rivincita degli avanzi

di EightAndHalf
5 stelle

Cosa aspettarsi da un secondo capitolo? Ciò che ci si poteva aspettare da Cattivissimo me 2, con la marcia in più di un primo capitolo davvero delizioso, anche di più di Cattivissimo meCloudy with a Chance of Meatballs 2 arpiona l'attenzione dello spettatore piccolo e grande e la accompagna a suon di trovate e battute per un'ora e trentacinque, in linea di massima senza annoiare e certo con una predisposizione d'animo che gli si addica. Questo perché non siamo certo ai livello del primo capitolo, che era dotato di una geniale comicità nonsense, ma tentenniamo dubbiosi fra il piacere di rivedere i nostri eroi alle prese con una scienza tutt'altro che affidabile e la consapevolezza di un'operazione dal puro scopo commerciale. Eppure il brio non manca, e si avverte anche il curioso tentativo di aggiornare le tematiche del primo capitolo dando occhi naso e bocca ai cibi che prendono vita sull'isola di Flint Lockwood, scienziato da strapazzo, con l'aggiunta un po' forzata di un antagonista di cui, a rigor di logica (ma è pur sempre un cartone animato), avremmo dovuto sentir parlare già dal primo capitolo. Piovono polpette 2 prosegue la storia, inquadrando l'ambizione di Flint come nuovo rischio di perdere i suoi amici (ex-nemici) pur di ottenere la mitica giubba arancione, di cui è dotato il cosiddetto Celebronauta (termine tanto vicino a "celebroleso" non a caso, ma è pur sempre un doppiaggio italiano) che è a sua volta una guardia-tipo dell'antagonista. L'animazione in digitale non ne sbaglia una, e ripropone lineamenti simili al primo episodio con un ritmo ancora più indiavolato e coinvolgente, da un lato spremendo a più non posso le trovate, tanto da far avvertire più di un elemento superfluo, dall'altro regalando ai nostri occhi colori, velocità e puro nonsense come pochi altri cartoni animati sono in grado di fare. La scienza ne esce male, come in Piovono polpette, e qui è addirittura il mezzo per un semplice scopo di lucro, quello del cattivo di turno che ha intenzione di sfruttare la mitica macchina crea-cibo di Flint (che nel primo creava disastri meteorologici) per produrre delle barrette-gusto da vendere e svendere. Qui per di più la scienza non si limita ai disastri meteorologici, ma arriva a ricreare un nuovo ecosistema geneticamente modificato in cui le banane cominciano a fare i versi da delfino, i cetrioli sono ghiotti di sardine e gli hamburger sono dei ragni (apparentemente) assetati di sangue. Sarà con l'aiuto dei suoi amici, nel più nobile spirito di squadra, che Flint riuscirà a capire quello che ha creato: una nuova razza vivente. E certo qui, allo spettatore un po' più adulto che è riuscito a farsi divertire dal film, viene più di un dubbio: davvero vogliamo abboccare alla celebrazione di nuove vite come quelle degli organismi geneticamente modificati? Che questa nuova trovata narrativa non sia un modo per ripulire, in un certo senso, l'immagine che ci si era fatti della scienza nel primo episodio? L'ambiguità permane, ma consegna anche un'altra possibilità, quella di un invito (per i più piccoli come per i più grandi) a cercare di osservare in maniera problematica i problemi senza escludere la possibilità dell'aiuto di chi ripone in noi fiducia e di coloro di cui noi ci fidiamo. Per cui l'hamburger vorace non dovrà essere visto come cattivo soltanto perché geneticamente modificato, ma andrà preso con le buone e compreso, fino a scoprirne il lato tenero e affettuoso, senza alcun tipo di pregiudizio, come di fronte a una nuova inoffensiva diversità. Certo non è colpa di Fra, la mitica new entry (una fragola anch'essa con occhi bocca e zampette), se è stata creata, così come non è colpa dei simpatici marshmellows. Dunque, pur rimanendo un po' di sospetti, Piovono polpette 2 concede al genere dell'animazione di non limitarsi a osservare tutto come bianco o nero, ma a osservare le diverse tonalità per riuscire a prendere sempre la scelta migliore. 
Altro aspetto negativo della pellicola è forse l'eccessiva velocità del ritmo, non proprio adatta ai più piccoli, e anche un gusto esasperato per il nonsense, ma ci si può davvero affezionare ai protagonisti, tanto da riuscire a ridere a (quasi) ogni uscita della mitica Steve e alle nuove strambe sigle che Flint e il cattivo elaborano durante la storia (come la Fregatusb, che sembra 'fregatura' scritto male con il T9 del telefono e che si rivela davvero uan fregatura). E, come metafora ambientalista (del cibo animato che addirittura non va mangiato, e diventa componente di una nuova popolazione!), funziona decisamente meglio dell'appena grazioso Lorax.

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