Regia di Akira Kurosawa vedi scheda film
capolavoro assoluto. L'incontro tra la tragedia shakespeariana (e il decadentismo fatalista viscontiano) da una parte, e il rigore formale dell'estetica orientale (teatro No^, per intenderci) dall'altra, prende le forme di un apologo amaro e disilluso, furente e sanguinoso, sulla violenza, la guerra, il potere, l'arrivismo (anche femminile), l'impossibilita' fatale di rimediare ai rancori del passato, la follia. E sul "caos" del titolo che impedisce ogni tipo di ordine e gerarchia. Strazianti le sequenze in cui il vecchio (un po' cadavere, un po' fantoccio) viene sbeffeggiato dal suo giullare; poderosa l'uscita del vecchio dal castello infiammato. Espressionistico, roboante...ma Kurosawa non perde mai il controllo. Cromaticamente devastante. Tra i pochi vertici del cinema anni 80
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