Nel Giappone del Cinquecento il potere dei grandi feudatari è immenso. Il principe Hidetora, sentendosi ormai vecchio e stanco, decide di dividere i suoi possedimenti tra i figli Taro, Jiro e Saburo. Quest'ultimo rifiuta perchè convinto che nulla di buono potrà scaturire da ciò. E le sue profezie si avverano: Jiro uccide Taro, sposa la seconda moglie del padre e inizia a perseguitarlo. Il vecchio sovrano muore, Jiro e Saburo si fanno la guera e periscono, il feudo un tempo potente è in rovina. Solo un cieco sopravvive. Riflessione allucinata sulla storia e la violenza, dove armate di diverso colore (Oscar per i costumi) si scontrano in stupende le scene di battaglia, dove Kurosawa dà il meglio di sè. La storia è ispirata a Re Lear di Shakespeare.
Potente affresco di un’epoca,quella feudale,Ran si carica di allegoria e tragica meditazione su ingiustizia e sofferenza,infine sul destino dell’uomo che ha smarrito le ragioni dell’amore e della pietà.Le recupera solo sul punto estremo della morte,ma le note profonde di una marcia funebre chiudono lente un sipario pietoso sulle sciagure umane.
La storia narrata non apartiene ad un mondo lontano come può sembrare, è una storia simile a tante altre moderne: uomini che sembra abbiano tutto, potere, ricchezza, ma in realtà sono padroni del nulla. Le vicende tormentate contrastano con la bellezza della natura e degli ambienti, comunicandomi un senso di “vuoto”.
Sovraccarico, maestoso, imponente, una delle vette dell'Imperatore del cinema nipponico, la tragedia del "Re Lear" riletta in chiave giapponese, una pellicola dai colori stupendi e dalla narrazione perfetta. vot: 10
VOTO : 6,5 Film elegante e di vasto respiro girato con stile particolare e di non facile intendimento. Un film d'altri tempi e soprattutto lontano da quelo che è il cinema moderno (sicuramente è un bene)
Nelle terre desolate, perennemente verdi, di un Giappone feudale, in un periodo storico in cui i clan e i principi si susseguono con la velocità e l’ebbrezza di un flusso caotico di eventi, Hidetora Ichimonji è un sovrano del Nulla. Le immagini iniziali parlano chiaro: il territorio è vasto, le montagne sono alte, la presenza umana è ridotta a chi il clan lo… leggi tutto
SHAKESPEARE IN WAR
Un signore feudale lascia un castello a ciascuno dei suoi figli e si ritira a vita privata. È l’inizio di una guerra fratricida che non lascerà in piedi nessuno. Kurosawa racconta l’orrore della guerra e la follia dell’uomo in un film lungo e severo a cui non giova, almeno agli occhi di un occidentale, la recitazione da opera dei pupi del… leggi tutto
Un altro capolavoro del maestro Kurosawa, un altro caleidoscopio di significati ed emozioni veicolato tramite una forma encomiabile. La cifra stilistica del film, difatti, basterebbe sola a consigliarne la visione e la re-visione: l’incredibile cura nella resa dei costumi e degli ambienti; la potenza evocativa delle scene di battaglia (tra le più tragiche,…
Amo il cinema e amo l'autore teatrale elisabettiano per eccellenza, William Shekspeare, autore che al cinema ha dato tanto, e tanto il cinema ha preso da lui, storie tragiche, commedie, personaggi memorabili e storie…
Ci sono varie playlist sui capolavori del cinema, ma quella che più o meno ha riscontrato il mio maggior interesse è quella dell'utente Steno79 che raccoglie stando a quello che ha scritto, ha oltre 150…
“RAN” è un film giapponese e, come tale, evince una visione di cinema diversa da quella a cui siamo abituati quotidianamente. La fotografia presenta inquadrature utili a mostrare appieno le tematiche affrontate, ma soprattutto “pittoresche”: i paesaggi sembrano dei quadri dai colori sgargianti.
La storia narrata non apartiene ad un mondo lontano come può…
Questa play nasce dal disappunto personale nel vedere l'Academy of Motion Pictures che assegna gli Oscar reiterare alcuni errori verso i candidati per film "stranieri"... ammessi alla competizione in diverse categorie…
Non un semplice film ma un poema epico per immaggini dove una fotografia superlativa cattura immagini di un Giappone splendido ad immaggini di scene di battaglia.
Per comprendere ed apprezzare ancora maggiormente questo capolavoro bisogna sapere la maturità umana oramai acqusita dal regista che filma questa epica storia all'età di 75 anni e dopo un tentativo fallito di suicidio.…
William Shakespeare è il più conosciuto scrittore teatrale che sia mai esistito.
Le sue opere sono probabilmente il punto più alto che l'arte (non solo la letteratura)abbia mai raggiunto.
Anche…
Penso sia una delle domande più difficili che si possa fare ad un appassionato di cinema. In che modo scegliere? Bisogna essere il più possibile oggettivi oppure preferire un film a cui ci sentiamo legati…
Mancanti:
- Day & Night (2010)
- La commune (Paris, 1871) (2000)
- A Close Shave (1995)
- Marketa Lazarová (1967)
- Kiga Kaikyô (1965)
[lavori in corso]
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (10) vedi tutti
Un classico esempio di cosa succede quando il vecchio spartisce l' eredità prima della sua morte. Lento e sonnacchioso.
commento di gruvierazPotente affresco di un’epoca,quella feudale,Ran si carica di allegoria e tragica meditazione su ingiustizia e sofferenza,infine sul destino dell’uomo che ha smarrito le ragioni dell’amore e della pietà.Le recupera solo sul punto estremo della morte,ma le note profonde di una marcia funebre chiudono lente un sipario pietoso sulle sciagure umane.
leggi la recensione completa di yumeLa storia narrata non apartiene ad un mondo lontano come può sembrare, è una storia simile a tante altre moderne: uomini che sembra abbiano tutto, potere, ricchezza, ma in realtà sono padroni del nulla. Le vicende tormentate contrastano con la bellezza della natura e degli ambienti, comunicandomi un senso di “vuoto”.
leggi la recensione completa di myriamlopreteVoto 8,5. [28.05.2010]
commento di PPMeno avvincente de "I sette samurai" ma più metafisico. Voto 8.
commento di Max76voto 8
commento di tati839+
commento di nico80pesante. Uno dei film peggiori di Kurosawa, nonostante il dispiego di mezzi per produrlo
commento di bocchanSovraccarico, maestoso, imponente, una delle vette dell'Imperatore del cinema nipponico, la tragedia del "Re Lear" riletta in chiave giapponese, una pellicola dai colori stupendi e dalla narrazione perfetta. vot: 10
commento di kurosawaVOTO : 6,5 Film elegante e di vasto respiro girato con stile particolare e di non facile intendimento. Un film d'altri tempi e soprattutto lontano da quelo che è il cinema moderno (sicuramente è un bene)
commento di supadany