Regia di Eli Roth vedi scheda film
Cosa nasconde l'interesse di una multinazionale edile? Cosa nasconde l'interesse di qualcuno a finanziare un gruppo di ecologisti? E, soprattutto, cosa passa per la testa di chi vive lontano dal Mondo? Le risposte le troverete in un luogo soprannominato THE GREEN INFERNO!!!
Justine, universitaria ed attivista per l'ecologia e i diritti umani, viene convinta a partecipare ad una spedizione umanitaria nella verde foresta amazzonica (il THE GREEN INFERNO del titolo) per salvare una tribù locale dai bulldozer di una multinazionale che, per lavori di urbanistica, sta distruggendo la foresta e si sta muovendo in direzione del loro villaggio. Ma non tutto è come sembra, infatti la ragazza scoprirà...
Grande Eli Roth che resuscita il cannibalico impegnato (caratteristica solo di alcuni film del filone), sforna una delle sue opere migliori (se non, addirittura, il suo capolavoro!) e prende a schiaffi l'ipocrisia e gli interessi personali che muovono le azioni di certi pseudo-ecologisti. Il suo bellissimo film arriva in anticipo di qualche anno sulle polemiche che hanno visto molti nei confronti di Greta Thumberg (Si nascondeva qualche interesse politico e/o economico ignoto dietro a chi finanziava i suoi viaggi? Però sulla ragazza niente di male da ribadire, ha creato il movimento Friday for Future che sta facendo ottime cose!), delle Sardine (che si sono autoscoperte!), degli ecoterroristi, di certi personaggi che strumentalizzano l'appartenenza a gruppi ambientalisti per fomentare assurde teorie negazioniste e complottiste su Covid e Shoah (scrivono i giornali che alcuni volti noti dell'ambientalismo locale sono stati visti nelle manifestazioni legate al Caso Torteria di Chivasso, a quel punto la sezione locale di Legambiente ha preso le distanze da certi personaggi).
Notevole, nella sua carica distruttiva, anche il finale (che non svelo, perché farei un torto e peccato a chi ancora deve vederlo, è davvero una sorpresa, ma del quale accenno solo la moralità per incuriosire il futuro spettatore): se il comportamento di certi soggetti primitivi è dato da una semplice questione di istinto (come animali, categoria del quale fa parte anche l'uomo anche se, ipocritamente, è convinto di no, come una migale, tarantola sudamericana, che si muove tranquilla in direzione di un pene che magari potrebbe addentare, sequenza notevole nella sua eleganza trash!), abitudine ed autodifesa (anche se mi hanno fatto del male), io mi continuerò a battere sempre per i loro diritti, in fondo è un bambino che fa la differenza e mi fa capire che tutto il Mondo è pa(l)ese e anche i selvaggi a volte ragionano (come in CANNIBAL FEROX), questo, probabilmente, il pensiero della protagonista. Capolavoro!
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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