Regia di Eli Roth vedi scheda film
Trama
Justine è una ragazza come tante altre. Il suo più grande pregio: avere fiducia nelle persone. Il suo più grande difetto: avere troppa fiducia nelle persone. Quella che doveva sembrare un'onesta manifestazione per protestare contro la distruzione dei bellissimi paesaggi naturali del Perù altro non è che un'astutissima azione commerciale.
Ma questo è solamente il lato sociale del film, cosa che Eli Roth non ha mai evitato, perché la situazione ruota intorno a questa famelica tribù di Indios che hanno catturato i nostri finti ambientalisti per averli per pranzo.
Commento
Eli Roth, come già detto, lancia una piccola scheggia politica agli ambientalisti, poiché il nostro mondo va avanti a suon di soldi e di certo non con gli ideali di Justine; tuttavia Roth non si sofferma più di tanto su questo argomento, perché il suo è un cinema fatto appositamente per il pubblico, e quindi non può permettersi di dilungarsi troppo in tediose lezioni sociali (io sarei stato felice se l'avesse fatto). Pertanto Eli Roth fa quello che sa fare meglio: diverte il pubblico (in particolare le nuove generazioni), disturbandolo con una violenza talvolta poco credibile, ma senza dubbio originale.
Inoltre quella di Eli Roth è un'anima citazionista, che garantisce un grande spettacolo per i cinefili più estremisti che hanno visto e rivisto i grandi cult del genere (quelli del grande Deodato su tutti).
Pertanto, questo film non va analizzato troppo per il suo messaggio sociale, che è indubbiamente presente, ma più che altro per l'amore dimostrato da Roth nel dirigere questa sua creazione con la sua solita ironia nerissima e anche con una buona tecnica.
Conclusioni
Per quanto riguarda la violenza presente nel film, ebbene non è poi così disturbante, forse anche a causa dell'ironia che spezza, e ritengo che questo The Green Inferno sia indubbiamente molto inferiore rispetto agli altri film del regista, ma comunque rimane un prodotto molto interessante per gli amanti del genere.
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