Trama
Un gruppo di studenti attivisti parte da New York per raggiungere l'Amazzonia e condurre sul luogo la battaglia per proteggere una tribù di indios che rischia l'estinzione. Nella giungla, però, il gruppo si ritroverà ad essere ostaggio degli stessi indigeni che ha provveduto a mettere in salvo.
Approfondimento
THE GREEN INFERNO: LE CONSEGUENZE DELL'ATTIVISMO "PRATICO"
Diretto da Eli Roth e scritto dal regista con Guillermo Amoedo, The Green Inferno racconta le vicissitudini di un gruppo di otto studenti che estendono la loro protesta umanitaria da New York fino alla foresta amazzonica per essere poi rapiti da un tribù di nativi in cui si praticano ancora antichi riti cannibalistici, barbarie primordiali e indicibili atti di violenza. Iniziando nel mondo protetto di un campus americano, The Green Inferno vede lo studente Alejandro battersi in prima persona per l'estinzione di una buona parte della foresta amazzonica a causa del gas naturale della zona, invitando i compagni ad unirsi a lui nel fare qualcosa di concreto recandosi sul luogo. A seguirlo sarà anche Justine, la bellissima figlia di un funzionario delle Nazioni Unite che rimane sedotta dalle sue parole e che sarà causa di qualche problema di troppo prima che l'aereo su cui viaggiano caschi nella fitta giungla. Primo film diretto da Roth dopo l'enorme successo di Hostel e di Hostel 2, The Green Inferno riflette sullo "slacktavism", il modus operandi degli attivisti del XXI secolo, pronti a condividere sui social network video, pensieri o "buone azioni", piuttosto che impegnarsi in prima persona: in The Green Inferno, i social media sono fortemente presenti e vengono usati assiduamente dagli studenti prima di ritrovarsi completamente isolati in Amazzonia.
Casualmente, il film richiama poi la vicenda del video Kony 2012, un filmato creato dall'organizzazione Invisible Children per l'arresto del signore della guerra africano Joseph Kony e diventato virale nel giro di poco tempo anche grazie alle condivisioni su Facebook e Twitter. Nata per una giusta causa, la campagna mediatica presentò subito delle crepe per via di fondi non contabilizzati, provocando un esaurimento in Jason Russell, fondatore dell'organizzazione, e trasformandosi in qualcosa di sbagliato.
THE GREEN INFERNO: LE FOTO
I PERSONAGGI PRINCIPALI
Come regola di un buon horror prevede, il cast di The Green Inferno conta su attori poco noti o sconosciuti al grande pubblico. Per il ruolo di Justine, la figlia del funzionario Onu, il regista Eli Roth ha voluto Lorenza Izzo, che aveva già visto in azione in Aftershock.
Kaycee, la compagna di stanza di Justine, è interpretata dalla cantautrice Sky Ferreira, al suo debutto sul grande schermo, mentre altri quattro degli studenti partiti per l'Amazzonia hanno il volto di Daryl Sabara, Kirby Bliss Blanton, Magda Apanowicz e dell'esordiente Aaron Burns.
Completano il cast Ariel Levy, Nicolas Martinez e Ignacia Allamand, nei panni rispettivamente di Alejandro, dello studente Daniel e della fidanzata di Alejandro.
UN OMAGGIO AI MONDO MOVIE
Le riprese di The Green Inferno, dopo aver lasciato New York (e luoghi simbolici come la Columbia University o Zabar's e Koronet Pizza), hanno fatto tappa in Perù e Cile, girando nella foresta amazzonica in luoghi pressoché ancora vergini e usati come set l'ultima volta per il film Aguirre furore di Dio. Nel cast tecnico hanno poi lavorato gran parte degli operatori che avevano preso parte ad Aftershock, film girato in Cile e di cui il regista Eli Roth è stato produttore esecutivo. Per via dell'ambientazione tribale e della deriva cannibale, The Green Inferno può tranquillamente essere letto come un omaggio al genere mondo, un tipo di cinema che ha visto i maggiori esponenti nel panorama della produzione italiana e di cui padri possono essere considerati Paolo Cavara, Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi. Non a caso, alla tribù locale che avrebbe preso parte alle riprese del film, è stato mostrato Cannibal Holocaust di Ruggero Deodato.
Note
Un’opera che non decolla e latita proprio sotto il profilo del turbamento. Quello di Roth (e di tanti altri citazionisti, privi del talento di Tarantino) continua a essere un cinema di entusiasmi, rimandi e buone intenzioni, mai privo di trovate divertenti, quasi sempre avaro di ritmo, tensione e, nello specifico, dei meccanismi primordiali della paura.
Trailer
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Commenti (7) vedi tutti
Eli roth adora Deodato e qui si vede... fortunatamente ha risparmiato gli animali. Non per tutti Voto 6 solo per le scene truculente
commento di PepsinaTerribilmente disumano. Eli Roth nella sua versione più truce. Se vi piacevano i cannibal-movie anni 70' questo vi piacerà anche di più, nonostante sia moderno e patinato. Non per tutti.
commento di Lupo65Cosa nasconde l'interesse di una multinazionale edile? Cosa nasconde l'interesse di qualcuno a finanziare un gruppo di ecologisti? E, soprattutto, cosa passa per la testa di chi vive lontano dal Mondo? Le risposte le troverete in un luogo soprannominato THE GREEN INFERNO!!!
leggi la recensione completa di LIBERTADIPAROLA75La solita occasione mancata
leggi la recensione completa di AxonInteressante concentrato di violenza truculenta e blanda riflessione socio-politica sullo sfondo della foresta più fitta e impenetrabile del pianeta.
leggi la recensione completa di Fanny SallyInconsistente soap opera di sangue per una morale spiazzante, artisticamente inutile e concettualmente buttata lì.
leggi la recensione completa di cazzeggiatore del millennioFilm che presenta situazioni e personaggi decisamente stereotipati e contenente scene di violenza che seppur brutali(alcune)lasciano lo spettatore del tutto indifferente.Il prodotto ha però una bella fotografia e momenti ironici nonsense che strappano qualche sorriso
commento di Kenny94