Regia di Barry Levinson vedi scheda film
Gran bel film
Quando il film è uscito, poco si sapeva dell'autismo, patologia insolita e invalidante,ma che ha una sua natura estremamente bizzarra. E' come se alcune deficienze relazionali, venissero sopperite da sbalorditive capacità mnemoniche. Soggetto insomma estremamente interessante e mai sondato e approfondito cinematograficamente, fino ad allora.Il film vinse tanti premi ed ebbe svariati riconoscimenti.Un uomo maturo,un immenso Hoffman, afflitto da questa tara genetica, diventando inconsapevole erede di una ingente eredità, viene coinvolto e travolto dal fratello avido e infarcito di debiti, in un pirotecnico"road-movie"inaspettato e spiazzante, che però consentirà ai fratelli di conoscersi e apprezzarsi ,oltre la malattia, ribaltando le intenzioni di "Cruise"che si riscopre più umano di quanto lui stesso riteneva di essere. L'interpretazione di Hoffman , gli valse un oscar meritatissimo.Pur non avendo specifiche competenze scientifiche,mi azzardo a pensare, che al di la di qualche evidente ma voluta esagerazione,la rappresentazione che il regista fa di questa malattia, è più che realistica,gli autistici pur mostrando evidenti deficit nella capacità di interazione con gli altri e nell'elaborazione del ragionamento,difatti ripetono frasi che sentono senza capirle in un martellante ritornello, di contro, possiedono sbalorditive capacità di calcolo e memoria per dettagli, che sfuggono ai "normali"
Non era facile portare sullo schermo la malattia,senza renderla grottesca, ma pare che il regista ci sia riuscito.
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