Regia di Barry Levinson vedi scheda film
L’insolita accoppiata tra Tom Cruise e Dustin Hoffman contribuisce a rendere il film ancora più interessante. La giovinezza sfacciata del primo e la maturità (mi riferisco al livello artistico) del secondo, sono elementi necessari allo svolgimento consono della pellicola. Gli attori, così come la colonna sonora o piuttosto il regista, incidono sulla qualità complessiva del film. Hoffman è eccellente, con quel suo sguardo perso nel vuoto, distratto e quasi allucinato, riprende in modo perfetto le menomazioni di un uomo autistico dalle elevate capacità intellettive che riesce ad arricchire l’arida anima di un ragazzo avido di denaro e di potere, un Tom Cruise in stato di grazia, come mai più sarà passato quel periodo d’oro. Concisi ma efficaci i dialoghi, intima la storia ma non a tal punto da enfatizzare le emozioni che restano comunque, almeno in parte, in disparte senza mai lenire i sentimenti dello spettatore che finisce per essere presente senza mai partecipare davvero.
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