Regia di Barry Levinson vedi scheda film
Di solito alla cerimonia degli Oscar,i film che raccontano storie con protagonisti portatori di handicap arrivano favoriti,specialmente per quanto riguarda gli interpreti.Di fianco a Dustin Hoffman doveva esserci inizialmente Jack Nicholson,il personaggio di Charlie Babbitt era piu'avanti con gli anni originariamente,e in cabina di regia doveva sedere Spielberg.Funziona,pero'anche cosi':soprattutto se lo si considera una commedia drammatica, e non un film drammatico.Perche' "Rain man" è meritevole di visione soprattutto per la splendida prova di Dustin Hoffman,toccante nel ruolo dell'autistico Raymond,e della buona volonta' di un giovane Tom Cruise,che non sfugge il titanico confronto con il grande attore di "Piccolo grande uomo".Levinson,invece,lascia che il film diventi spesso superficiale nell'affrontare il problema sollevato,e specie nella parte ambientata a Las Vegas,che sinceramente appare come una perdita di tempo generale,del racconto e per lo spettatore,"Rain man" perde l'occasione di diventare un grande film.Pensato per parlare al grande pubblico di cose solitamente ignorate,o non considerate con la giusta attenzione,si porto'via quattro Oscar,fu uno dei piu'grandi successi del decennio,e piacque.Non dispiace,ma nemmeno coinvolge come avrebbe dovuto.
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