Regia di Milos Forman vedi scheda film
New York, anni ’10. Un miliardario, non sopportando che sua moglie abbia posato nuda come modello per una statua, uccide l’architetto “colpevole” dell’affronto (è la vera storia di Evelyn Nesbit, del marito Harry Kendall Thaw e dell’ex amante Stanford White). Un bambino nero viene abbandonato davanti a una casa di ricchi bianchi, il cui capofamiglia è estremamente formale e compassato (ma cambierà...). Il padre del bambino riceve un terribile affronto da un gruppo di bianchi, non ottiene giustizia e allora decide di vendicarsi. Dai cinegiornali d’epoca apprendiamo che il mago Houdini continua a esibirsi nei suoi numeri e che gli USA sono entrati in guerra. Bel ritratto delle contraddizioni di un’epoca, efficacemente delineato da un attento osservatore come Forman; la prima parte è più corale, la seconda si concentra su una singola storia, ma l’insieme funziona bene. James Cagney, dopo una carriera (cinematografica) da gangster, all’ultima apparizione trova la sua nemesi interpretando il capo della polizia: vedi caso, il più fetente di tutti è proprio lui.
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