Regia di Michele Lupo vedi scheda film
Arizona Colt è il primo spaghetti western diretto da Michele Lupo, fino a quel momento modestissimo regista di peplum e della parodia western Per un pugno nell'occhio, con Franco e Ciccio; la storia non è nulla di particolarmente interessante (un pistolero poco di buono che affronta da solo un'intera banda di cattivi), nè tantomeno di nuovo e porta la firma per la sceneggiatura di Ernesto Gastaldi, mentre per il soggetto al nome di quest'ultimo si affianca quello di Luciano Martino. Nota positiva di base è la presenza di un protagonista come Giuliano Gemma, carismatico ed espressivo quanto basta, ma soprattutto agile e scattante (veniva dal mondo degli stuntmen, da cui l'aveva prelevato Duccio Tessari un paio di anni prima per farne proprio una figura da spaghetti western), caratteristica fondamentale in questa storia dal ritmo tanto blando e farcita di momenti di stasi - prepotentemente colmati da un mediocre commento musicale - che allungano inutilmente la trama fino a fare raggiungere la pellicola le due ore di durata. La colonna sonora è partorita da un non troppo ispirato Francesco De Masi; nel cast artistico compaiono anche altri habituè del genere come Fernando Sancho, Nello Pazzafini e Rosalba Neri, ma come si vede - per quanto tutti perfettamente in parte - non si tratta certamente di nomi capaci di fare il pienone al botteghino. Sei anni più tardi le strade del regista e del protagonista si reincroceranno, nello spaghetti-commedia Amico, stammi lontano almeno un palmo. 3/10.
Il pistolero Arizona Colt viene scarcerato durante un raid. A compierlo è stata la banda degli Sterminatori, alla quale rifiuta di prendere parte, suscitando la rabbia del capo, il messicano Wacht. Arizona, addirittura, si mette in testa di combattere le razzie e i soprusi di Wacht e dei suoi uomini.
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