Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Roman Polanski vive una nuova inaspettata giovinezza. Dopo il buon successo di "Carnage",ecco "Venere in Pelliccia", Suo nuovo seducente gioco al massacro. E' esclusivamente il Suo nome ad avermi portato a vedere immediatamente in sala questa rappresentazione teatrale: perchè il mio interesse nei confronti del soggetto di Sacher-Mosoch è , senza giri di parole, pari al nulla. Nessun interesse in generale per intenderci verso il sadomasochismo: fermo restando (ovviamente?) che per far un bel "su e giù" di Kubrickiana memoria, non avrei alcuna esitazione a preferire Emmanuelle Seigner "vestita" con bustino in pelle, autoreggenti e stivaloni tacco 12, piuttosto che in abito da simil locandiera. Ma ciò conta poca. Perchè invece il testo aderisce perfettamente alla poetica del regista: come e meglio di un abito su misura tagliato da un esperto sarto. Con due soli movimenti di macchina, con l'aiuto delle riconiscibili musiche di Alexandre Desplat e di una scarna ma efficace scenografia, Polanski fornisce una nuova perfetta lezione di regia. Molti dovrebbero cercare di prendere appunti. Al buon esito del risultato finale contribuiscono i due attori in scena: Mathieu Amalric è charamente l'alter ego del regista: fisicamente non poteva esserci scelta migliore, sebbene personalmente lo abbia trovato
più a suo agio in altre occasioni. Sorprendentemente efficace è Emmanuelle Seigner, perchè la Sua Vanda, prima semplice ragazza volgare ed impertinente e poi attrice di consumata e seducente abilità, fornisce una prova inappuntabile: vera "padrona" della scena e non solo, complice una serie di "costumi" sapientemente portati con sè...Chi ama veder rappresentato il Teatro al Cinema apprezzerà ancor più del sottoscritto, ne sono sicuro. Voto: 7
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