Regia di David Michôd vedi scheda film
Un anti-eroe in un anti-film senza speranza.
Un uomo cerca di recuperare la propria auto, si capiranno tante cose nel tragitto.
Un film completamente fuori dagli schemi, tanto per metterci a proprio agio, fin da subito domina la scritta “Dieci anni dopo l’apocalisse”.
Silenzi infiniti, espressioni fondamentali che solo due attori bravissimi come Guy Pearce e Robert Pattinson potevano usare mantenendo credibilità ai propri personaggi. Già perché l’umanità è finita, le persone sono rudi ed instupidite, la vita non vale più niente, senza tener conto di tutto questo il film diventa quasi incomprensibile per quanto brutale.
Silenzi infiniti, sensazioni malinconiche che in realtà sono di rassegnazione, rassegnazione di una civiltà tramontata, ciò che vediamo infatti ne è solo il residuo, e quando le persone non sono più persone allora sono disposte a tutto, si permettono tutto quando niente ha più senso.
Sguardi senza sentimento, rabbia perché senza speranza, senza poter costruire, non si farebbe niente privi di un motivo per distruggere. Le persone non sanno rapportarsi, i dialoghi sono scarni, alla prima occasione ci si fa di tutto e di più.
Niente viene spiegato, tutto viene a galla, una serie di pugni nello stomaco da una regia che sa cosa non fare quando non va fatto, un anti-film, un anti-eroe, un’anti-storia. Tutto ciò che non vorresti qui accade, proprio dai pochi momenti di purezza ci si accorge di quanto tutto sia perduto.
Preparatevi, non è il solito film sul mondo devastato dove si sa dove potersi appoggiare, la bontà c’è, le persone – tutte le persone – a tratti sono umane e si vede, sono perdute però. Un’allegoria quasi, il deserto Australiano come scenario post apocalittico, un corso accelerato di come sopravvivere alla brutalità delle persone, un concetto molto semplice in realtà: diventare a propria volta brutale.
Senza spoilerare, non vi dirò cosa succede, bensì vi dirò cosa vorreste succedesse arrivati alla fine, ci spererete, spererete che il protagonista muoia, spererete si punti la pistola alla testa e si ammazzi. Forse, per come le cose sono presentate, quella sarebbe l’unica redenzione.
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