Regia di François Truffaut vedi scheda film
fine settecento, nelle foreste dell'aveyron viene scoperto un bambino di circa undici anni(cargol) che vive completamente nudo come un animale. catturato viene mandato a parigi, dove nell'istituto nazionale per sordo-muti, viene visitato e visionato dai dottori itard(truffaut) e pinel(dasté). ma mentre il secondo lo considera alla stregua di uno dei piccoli "idioti" che cura nel suo istituto, itard invece è affascinato dalla possibilità di studiare i comportamenti di un essere umano del tutto a digiuno di comportamenti sociali e cresciuto selvaggiamente. ottiene quindi di portarlo a casa sua in campagna, visto che a parigi uno degli assistenti lo sfrutta come fenomeno da baraccone, e insieme alla governante mme guerin(seigner) cominciano una rieducazione. supportato magnificamente dalla fotografia di almendros, dai dialoghi dello stesso regista insieme a jean gruault e dalle musiche di vivaldi che creano una sorta di felice incontro tra l'idea illuministica di itard che forse vede una possibilità determinante di mettere in pratica il mito del buon selvaggio e una soave ma problematica revisione delle proprie convinzioni e dei propri limiti. se anche il dottore per buona parte del film seguita a chiamare antropoligicamente il ragazzo "il selvaggio" arriverà a dargli un nome su consiglio amorevole della governante, solo perchè a "victor", egli risponde girandosi in quasi tutte le occasioni. lo scienziato, interpretato rigorosamente da truffaut con derive di sofferenza, arriverà egli stesso a sfruttare il buon selvaggio per i propri fini di ricerca e per dare una risposta alle proprie convinzioni. sarà sempre e solamente su consiglio della governante se rallenterà le esercitazioni, dopo che victor in più occasioni avrà reazioni isteriche gettandosi a terra in preda a convulsioni alle insistenti richieste dello scienziato snervato dai progressi lenti e poveri. non sappiamo se victor dopo una breve fuga, e tornato dal dottore avrà un'evoluzione sociale. il film si ferma, la storia ovviamente no e basta andare su wikipedia. sappiamo poco di quel ragazzo, con una profonda cicatrice sul collo, che vuol dire tanto senza avere dati certi su cui basarsi. "tentiamo di addomesticare gli animali, perchè non tentare con questo ragazzo", dice il dr itard a pinel. donargli il bene della parola, della conoscenza è un nostro dovere, ma senza nemmeno porci se questo sia etico nei suoi confronti, se non quando tutti gli sforzi del dottore paiono vani. spesso assistiamo alle immagini del selvaggio stare agli elementi godendone. il dottore osserva che quando beve la sua adorata acqua, se la gusta alla finestra guardando la campagna. la luna pare calmarlo. il dottore si arrende e si accorge di cosa significhi il rifiuto del selvaggio ai suoi insegnamenti. ma tutto questo viene ritenuto un fallimento. non possiamo lasciare un ragazzino a vivere nei boschi, ma da fonti sappiamo che il ragazzino non sentiva il freddo o il caldo per noi insopportabili. il selvaggio è stato abbandonato e probabilmente rifiutato col tentato omicidio da chi l'ha messo al mondo e il ragazzino è sopravvissuto e accolto nel duro mondo della natura. quando victor torna dal dottore, costui è felice, pronto a riprendere.
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