Regia di Paolo Virzì vedi scheda film
E insomma Virzì è uno dei più importanti registi italiani viventi, e qua lo riafferma con forza. E, oltre al talento del regista e della prova notevole di montaggio, abbiamo questo che rimane un gran bel film. Un tipo in bici viene urtato da un auto pirata e finisce in un fosso. Questo è il fatto attorno a cui ruota tutto, nei quattro capitoli del film. Nel primo, un immobiliarista (grande Bentivoglio), che è anche una buona persona, ma uno sprovveduto, che fa pena per quanto è stupido, sciocco, vuole entrare in un investimento. Il secondo è sulla moglie dell’investitore, ma anche sul marito di lei (grandi la Bruni Tedeschi, e Gifuni, ma tutto il cast è ispirato), e sulle miserie dei ricchi. Il terzo sulla figlia dell’immobiliarista (e ancora sulle miserie dei ricchi), e su tanti intrecci della trama che ora sono via via più chiari. Il quarto, dove alla fine vincono tutti, sarebbe da dire, o meglio quasi. Uno, perde di sicuro. Va visto e non perso, questo film, che ti lega alla poltrona finchè non è finito. Bello, ben diretto e scritto (tratto da un libro), ben recitato (parti minori a Golino e Lo Cascio, per dire il livello), è stato poi scelto dall’Italia per rappresentarla alla corsa agli Oscar, ma purtroppo non arriverà alla cinquina finale. Incassi anche piuttosto buoni.
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