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Il capitale umano

Regia di Paolo Virzì vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Il capitale umano

di will kane
8 stelle

Da un romanzo di Stephen Amidon,un dramma sarcastico,con innesco da thriller (ma di cui salta bellamente le regole,e non gli giova),ambientato in Brianza,che ha scatenato le risentite proteste di alcuni abitanti della zona,indignati per la rappresentazione di certi ambienti (la coda di paglia era avvertibile nelle note polemiche pervenute alla stampa).Qualcuno ha fatto sbandare un povero diavolo che rientrava dal lavoro di cameriere inDa un romanzo di Stephen Amidon,un dramma sarcastico,con innesco da thriller (ma di cui salta bellamente le regole,e non gli giova),ambientato in Brianza,che ha scatenato le risentite proteste di alcuni abitanti della zona,indignati per la rappresentazione di certi ambienti (la coda di paglia era avvertibile nelle note polemiche pervenute alla stampa).Qualcuno ha fatto sbandare un povero diavolo che rientrava dal lavoro di cameriere in bici,e l'ha ridotto in fin di vita:dal fatto viene ricostruito quel che è successo prima, e quel che succede poi,raccontando il micromondo di personaggi che fluttuano attorno alle "grandi occasioni",tipo l'aggancio alla "società che conta",le ambizioni di mediocri,i maneggi di intrallazzoni,i patemi sentimentali dei ragazzi,e le botte di vita per sfuggire alla noia di chi è agiato e non ha fatto granchè per meritarselo.Paolo Virzì,nel suo primo film dichiaratamente fuori dalla commedia (ma,non erroneamente,il regista ha citato anche "Signore e signori" presentandolo) dipinge un quadro umano poco edificante,con astii,disprezzo,ipocrisie,bizze di uomini maturi e fragilità di esseri umani acerbi."Il capitale umano",che nel titolo adotta un criterio assicurativo,è un film riuscito,sia chiaro.Morde,e non fa sconti,perchè la natura predatoria è quella che porta a sopravvivere in un contesto del genere,e infatti delle figure femminili,tra la psicanalista dell'ASL Valeria Golino,positiva e così ingenua da non aver capito quale uomo si sia messa accanto,un Fabrizio Bentivoglio bravo e abile nell'illustrare le appiccicose meschinerie del suo agente immobiliare con voglie grandi, e la "sciura" Valeria Bruni Tedeschi,che si barcamena tra i maltrattamenti del figlio viziatissimo e le freddezze pratiche del marito Fabrizio Gifuni (attore sempre più notevole,e mai abbastanza stimato),quella che maggiormente ha la quadratura del cerchio,è la reattiva Matilde Gioli,che cerca di imprimere un cambiamento al corso dei fatti.Se ha delle pecche,il film le mostra nella parte "gialla",in un finale che si dimentica di qualche personaggio e tira le somme in maniera un pò affrettata,perchè nel 2014,con i metodi investigativi che esistono,appare un pò tirato per i capelli ciò che è legato alla soluzione del mistero iniziale.Recitato con veemente adeguatezza a ruoli che di positivo hanno ben poco,quando addirittura niente,il nuovo film di Virzì cattura l'attenzione dello spettatore e la gestisce bene per un paio d'ore,mandandolo a casa senza delicatezze,e,seppure si chiuda sul bel sorriso di una ragazza,la Gioli di cui sopra,di cui si spera che abbia un futuro in questo cinema,non è per niente un finale cordiale o illusoriamente affettuoso. bici,e l'ha ridotto in fin di vita:dal fatto viene ricostruito quel che è successo prima, e quel che succede poi,raccontando il micromondo di personaggi che fluttuano attorno alle "grandi occasioni",tipo l'aggancio alla "società che conta",le ambizioni di mediocri,i maneggi di intrallazzoni,i patemi sentimentali dei ragazzi,e le botte di vita per sfuggire alla noia di chi è agiato e non ha fatto granchè per meritarselo.Paolo Virzì,nel suo primo film dichiaratamente fuori dalla commedia (ma,non erroneamente,il regista ha citato anche "Signore e signori" presentandolo) dipinge un quadro umano poco edificante,con astii,disprezzo,ipocrisie,bizze di uomini maturi e fragilità di esseri umani acerbi."Il capitale umano",che nel titolo adotta un criterio assicurativo,è un film riuscito,sia chiaro.Morde,e non fa sconti,perchè la natura predatoria è quella che porta a sopravvivere in un contesto del genere,e infatti delle figure femminili,tra la psicanalista dell'ASL Valeria Golino,positiva e così ingenua da non aver capito quale uomo si sia messa accanto,un Fabrizio Bentivoglio bravo e abile nell'illustrare le appiccicose meschinerie del suo agente immobiliare con voglie grandi, e la "sciura" Valeria Bruni Tedeschi,che si barcamena tra i maltrattamenti del figlio viziatissimo e le freddezze pratiche del marito Fabrizio Gifuni (attore sempre più notevole,e mai abbastanza stimato),quella che maggiormente ha la quadratura del cerchio,è la reattiva Matilde Gioli,che cerca di imprimere un cambiamento al corso dei fatti.Se ha delle pecche,il film le mostra nella parte "gialla",in un finale che si dimentica di qualche personaggio e tira le somme in maniera un pò affrettata,perchè nel 2014,con i metodi investigativi che esistono,appare un pò tirato per i capelli ciò che è legato alla soluzione del mistero iniziale.Recitato con veemente adeguatezza a ruoli che di positivo hanno ben poco,quando addirittura niente,il nuovo film di Virzì cattura l'attenzione dello spettatore e la gestisce bene per un paio d'ore,mandandolo a casa senza delicatezze,e,seppure si chiuda sul bel sorriso di una ragazza,la Gioli di cui sopra,di cui si spera che abbia un futuro in questo cinema,non è per niente un finale cordiale o illusoriamente affettuoso.

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