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Il capitale umano

Regia di Paolo Virzì vedi scheda film

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Carlo Ceruti

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La recensione su Il capitale umano

di Carlo Ceruti
10 stelle

Questo è un film che fa davvero tirare un sospiro di sollievo. Uscendo dalla sala, ho avuto finalmente la (buona) impressione che il cinema italiano sia ancora in grado di guardare con occhio lucido e rabbioso la nostra società e di criticarla, di distruggerla, di afferrarla per il collo e di mostrarci i suoi abitanti per quello che sono: dei mostri! Il capitale umano è un film che non fa rimpiangere la commedia all'italiana perché, nonostante si tratti di una pellicola drammatica, riesce ad essere acido e mordente come raramente ho visto e non si lascia mai andare ad eccessi tragici, ma resta sempre sobrio e misurato.
Con uno schema narrativo slegato ed affascinante che ricorda vagamente Pulp Fiction, ci vengono narrate tre storie che ruotano attorno ad un ciclista investito da un fuoristrada. Nella prima c'è un piccolo imprenditore desideroso d'arricchirsi al punto di rischiare di perdere la casa e di rovinare la famiglia. Nella seconda una donna ricca ma infelice che ha un passato da attrice teatrale, è desiderosa di ritrovare la purezza del passato restaurando un teatro. Nella terza vediamo la figlia del protagonista della prima storia che, lasciato il ricco ed odioso fidanzato (il figlio della protagonista della seconda), s'innamora di un giovane povero ed incasinato. E' inutile dire che le storie sono incrociate.
Difficile capire quale personaggio funzioni di più perché, in questa galleria, ognuno, nella sua mostruosità, è assolutamente attraente ed affascinante e con tratti grotteschi che sfiorano (ma non toccano) il ridicolo (che resta sempre allo stato latente). E su questo bisogna dar atto agli attori d'essere stati eccezionali ed al regista d'averli saputo dirigere.
Sullo sfondo c'è la capitale economica d'Italia (la Brianza) che rappresenta un mondo ricco ma allo sfacelo, un mondo che scommette sulla rovina dell'Italia per arricchirsi, un mondo contagiato dalla logica del profitto e le cui relazioni affettive (e sessuali) vengono viste sempre sotto questa prospettiva, un mondo fatto di falsi amici e finte cordialità (nella prima storia Bentivoglio diventa amico di Gifuni solo per entrare nel suo fondo finanziario) che ricorda un po' Signore e Signori di Germi. Gli unici che sembrano preservare un po' di purezza sono i protagonisti della terza storia e, infatti, sono gli unici a cui le cose vanno male.
Forse Il capitale umano non è un capolavoro, ma io credo che opere del genere vadano incoraggiate. Perciò assegno di buon grado le cinque stellette.
Tabellino dei punteggi di Film Tv ritmo:3 impegno:3 tensione:2 erotismo:1

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