Espandi menu
cerca
Blue Jasmine

Regia di Woody Allen vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mck

mck

Iscritto dal 15 agosto 2011 Vai al suo profilo
  • Seguaci 207
  • Post 139
  • Recensioni 1193
  • Playlist 330
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Blue Jasmine

di mck
9 stelle

Blanche (& Stanley & Stella) Jasmine, Wonder Maelström.

 

«Blue Jasmine», incastonato fra due piccole divertenti gemme scherzosamente serieggianti quali «To Rome with Love» e «Magic in the MoonLight», è un crescendo: inizia, ed è empaticamente repellente -[il personaggio interpretato magnificamente da Cate Blanchett Eyes Wide Shut», «Coffee and Cigarettes», «the Aviator», «Babel», «the Good German», «I’m Not There», «Knight of Cups», «Carol», «Song to Song») – che, e mi si perdonerà l’inciso partito per la tangente, sta a Monica Vitti come Tilda Swinton a Mariangela Melato – è molto difficile da mettere in scena rispettando una caratterizzazione in fase di sceneggiatura così inesorabilmente crudele, e raggiunge il proprio climax, ben prima della fine, nella scena alla tavola calda coi nipotini: un pezzo d’ipnotica bravura da orgasmo]-, per poi proseguire inserendo e consolidando personaggi finemente cesellati con sole tre o quattro pennellate mess'in scena da uno stuolo di ottimi ed eccellenti attori -[Sally Hawkins («All or Nothing», «Cassandra’s Dream», «Happy Go Lucky», «the Shape of Water»), Alec Baldwin («30 Rock», «tRwL»), Bobby CannavaleBoardWalk Empire», «Vinyl»), Louis C.K. («Horace and Pete», «I Love You, Daddy»), Peter SarsgaardIn the Electric Mist», «Night Moves», «the Looming Tower»), Michael Stuhlbarg («A Serious Man», «BwE», «Arrival», «Fargo - 3», «Shirley»), Max Casella («the Sopranos», «Vinyl») e, ultimo non ultimo, Andrew Dice Clay]- in stato di grazia (dato da quella tipologia di prestazione che può scaturire dal metodo di lavoro allen(eastwood)iano: poche prove, riprese leggere e buona la prima.

 

Cate Blanchett, Daniel Jenks, Max Rutherford

Blue Jasmine (2013): Cate Blanchett, Daniel Jenks, Max Rutherford

 

Se il montaggio, secco, fermo e deciso, m'al contempo parimenti gentile, leggero e fluido, come al solito è a cura di Alisa Lepselter [per un film che raccoglie dal meglio attoriale dei co-protagonisti e dei caratteristi delle co-produzioni scorsesiane (BwE e Vinyl) e dintorni (the Sopranos) è lecito scomodare un altro sodalizio «eterno»: quello del regista di «Raging Bull» con Thelma Schoonmaker], la fotografia, naturalistica coast-to-coast(-to-coast: Spagna, New York, San Francisco) è di Javier Aguirresarobe («el Sol del Membrillo», «the Others», «Hable con Ella», «Mar Adentro», «Goya’s Ghosts», «the Road»), che torna a lavorare con Allen dopo «Vicky Cristina Barcelona», e il repertorio musicale spazia dai grandi del jazz delle origini quali Louis Armstrong (1901-1971) e King Oliver (1885-1938, mentore di Satchmo), passando per i contemporanei Julius Block e, in una versione di «Blue Moon», Conal Fowkes, per finire con l’afro-creola Lizzie Milies (1895-1963) e il suo esplicito contrappunto a chiusura morale in salsa dixie-blues di «A Good Man Is Hard To Find», il classico standard di Eddie Green.

 

 

Blanche (& Stanley & Stella) Jasmine, Wonder Maelström.

* * * * ¼ (½

---------------------------------------------------------------------------  

Postillona/Suppostona.    
«Curiosità» (deprimenti & imbarazzanti).

La pagina wiki italiana del film riporta come autore delle musiche Christopher Lennertz.
Boh. Mah.
Né quella inglese né la scheda di IMDb (che della colonna sonora proprio non trattano del tutto) lo citano.
Quando e dove è nata questa feic nius?

Googlando (molto velocemente e superficialmente) con parole chiave e un intervallo di date in un paio di minuti si può estrapolare un tentativo di ricostruzione spannometricamente alla buona:
- il 13/09/’13 tal Simon Miraudo, di/su/per QuickFlix, scrive: «Christopher Lennertz’s discordant jazz score soundtracks her mad descent...»
- il 30/09/’13, tal Ian Radford di/su/per Den of Geek, scrive, palesemente copiando: «Christopher Lennertz’s original music fills in the discordant beats between songs, but the mood is built around Rodgers and Hart’s Blue Moon – you know the song Blue Moon»: non solo non ci sono «musiche di raccordo», ma poi fa pure lo splendido: «you know»...
- il 20/07/’13, e veniamo così alle pagine in italiano, la Redazione di Indie Eye scrive: «Accompagnato da una colonna sonora Jazzy scritta da Christopher Lennertz...»
- il 24/12/’13, tal Tosi Siragusa di/per/su Tempo Stretto, scrive delle «malinconiche note jazz di Christopher Lennertz, come sempre valide»: cioè: «come sempre valide».

E già qui si spiegherebbe l’errore di wiki.it, ma, proseguendo con la carrellata e giungendo sino all’oggi:
- il 19/05/’21, tal Gordiano Lupi di/su/per Futuro Europa, vuole superare i suoi illustri predecessori e sbraca: «Colonna sonora straordinaria di Christopher Lennertz - come sempre molto curata nei film di Woody Allen - dai ritmi jazz e le suadenti sonorità al piano.»

Però il meglio sta nel mezzo:
- il 28/11/’17, tal Cinzia Costa di/su/per il Sussidiario (il «Quotidiano Approfondito», cit., sic!), ci mette del suo raggiungendo vette ineguagliate: «Alle musiche, la produzione diretta dalla Warner Bros, ha voluto il musicista Christopher Lennertz, compositore di musiche per blockbuster senza troppe pretese ma, si sa, nel cinema di Allen la musica è a volte marginale privilegiando i dialoghi e i silenzi.»
Biiis!

Vi prego, ditemi che in realtà Christopher Lennertz è, anche solo marginalmente, collegato in qualche modo a «Blue Jasmine»: pure se a mio discapito, sarebbe un mondo migliore…  

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Ultimi commenti

  1. undying
    di undying

    Purtroppo è il bello (o il brutto) del web. Se non risali alla fonte la notizia diventa inattendibile (spesso anche sull'imdb). Osservazione sicuramente stupida la mia, ma dato il tipo di produzione mi sembra quasi impossibile che sui titoli di coda con sia dato credito alla colonna sonora...

    1. undying
      di undying

      Ho controllato. Nei lunghissimi titoli di coda ci sono persino i nomi delle parrucchiere (e di chi portava i caffè), ma di Christopher Lennertz nemmeno l'ombra. Secondo me l'avrebbero citato se avesse contribuito ...

    2. mck
      di mck

      Non è stupida, sono io che ho dato per sottinteso l'aver scorso i titoli di coda e non aver trovato traccia di Lennertz.

      (Non sono riuscito - ma nemmeno avevo intenzione di farlo - a rintracciare il "paziente zero" né la causa scatenante, e non credo che la possibilità di un nome imposto dall'alto da Warner e poi ritirato sia attendibile. GoogleBooks non ha dato risultati, ma chissà, dovrei risfogliare - ogni occasione è buona - Apropos of Nothing & C.)

    3. mck
      di mck

      Ah!, leggo adesso (hai postato il tuo 2° commento mentre stavo scrivendo il mio) che hai controllato anche tu :-)

    4. mck
      di mck

      PS. Oddio, Cinzia Costa colpisce ancora: Warner non c'entra un cazzo: è solo il distributore italiano...

    5. mck
      di mck

      PPS. La produzione è, come al solito, "indipendente" (Gravier e Perdido, nelle persone di Letty Aronson - sorella minore di Allen -,
      Stephen Tenenbaum & C.), mentre la distribuzione U.S.A. è Sony.
      Stop.

    6. undying
      di undying

      Sì Matteo. Quando è possibile è sempre meglio affidarsi ai crediti ufficiali. Questo tipo di film non dovrebbe avere segreti. Sviste su sviste che poi si moltiplicano. Molti poi, tra produzione e distribuzione manco stanno a far differenza :)

    7. mck
      di mck

      Il fatto è che wiki e imdb sono utili e pratici: sta poi al singolo utente, più o meno sgamato, saper dividere il grano dal loglio (ma questa è una regola che vale per tutto il Magico Mondo dell'Internet, anzi, per il Mondo Tutto).

  2. yume
    di yume

    "la musica è a volte marginale privilegiando i dialoghi e i silenzi." o è pazza o ha sbagliato sala

    1. mck
      di mck

      È già il mio nuovo Spirito Guida.

  3. yume
    di yume

    Ho controllato le colonne sonore di Lennerz su Wikipedia e nemmeno una su film di Woody. Come la mettiamo?

    1. mck
      di mck

      Un errore/refuso iniziale, e poi tutti dietro col trenino dell'amore.
      Credo sia andata così anche con la Prima Guerra Mondiale (spoiler: e invece no!), e con le mode dei monopattini elettrici e dei vocali di WA.

    2. yume
      di yume

      Ahaha e bravi loro!

  4. Utente rimosso (marcopolo30)
    di Utente rimosso (marcopolo30)

    "si sa, nel cinema di Allen la musica è a volte marginale privilegiando i dialoghi e i silenzi"!!! Ma infatti, anzi direi quasi che è il suo biglietto da visita, un pò come l'introspezione lo è per il cinema di Michael Bay e Roland Emmerich...

    1. mck
      di mck

      Indimenticabile, a tal proposito, il lungo piano sequenza in steady-cam che costituisce lo sgargiante prologo in Technicolor di "Manhattan", avvolto dalle suadenti note della «4'33''» di John Cage nella versione per pianoforte e rutto libero.

    2. Utente rimosso (marcopolo30)
      di Utente rimosso (marcopolo30)

      Avevo momentaneamente (e masochisiticamente) optato per una per una breve ricerca su altri eventuali critiche cinematografiche illuminate e illuminanti di questa Cinzia Costa, ma pare che si dedichi soprattutto all'agiografia!

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati