Regia di Woody Allen vedi scheda film
Dopo il clamoroso flop di To Rome with love, Woody Allen riconquista il pubblico grazie all'immensa bravura di Cate Blanchett, capace di impersonare la depressione, la caduta negli inferi di una donna che raccoglie le briciole dopo aver mangiato il pane da un piatto d'oro. Qui Allen osa, va fino in fondo senza paura di scottarsi, senza cadere nel ridicolo ma descrivendo, con un misto di angoscia e pietà, senza però consentire allo spettatore di guardarla come una donna dalla “puzza sotto al naso” ma con quel filo di comprensione umana in cui certe cose, pur non avendole vissute, almeno riesce a farne intendere il dramma. La fotografia e la colonna sonora sono ormai la riconoscibile firma del regista, il marchio che ogni fan finisce per ricercare. La messa in scena è scorrevole e la storia piacevole; certo nulla a che vedere con i film dell'Allen che fu ma almeno chi guarda si trova di fronte ad una pellicola capace di intrattenere senza annoiare e con una storia completamente diversa da quelle a cui Allen ci ha abituato. Personaggio femminile in primis, scrittore non pervenuto come seconda caratteristica e il risultato finale, con tanto di finale stesso, che finisce per essere appagante pur essendo inconcludente.
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