Regia di Woody Allen vedi scheda film
Mi sembra che qualcuno dei cantori senza se e senza ma del Woody Allen di tutti i tempi sia rimasto meno entusiasta del solito, di fronte a Blue Jasmine. Chi aveva amato film come Midnight in Paris o To Rome with Love può essere rimasto deluso, perché in Blue Jasmine non si ride o si ride poco. Io, per la verità, non mi ero sganasciato neppure vedendo gli altri lavori recenti di Allen e devo invece ammettere che quest'ultima opera del regista newyorkese mi è piaciuta.
Invecchiando, Woody Allen sta assumendo i modi del moralista, nel senso di custode di un'etica che dovrebbe essere patrimonio intrinseco dell'essere umano, ma che nelle nostre società va sempre più perdendosi. In questo senso, Blue Jasmine somiglia a una satira di Giovenale, più bonaria nei toni, ma dall'identico contenuto di invettiva contro i costumi dei nostri giorni. Il finale è amaro ed è merito di Woody Allen l'avere rifuggito un happy ending di comodo ed un vissero tutti felici e contenti che sarebbe stato in armonia con le precedenti opere del regista, ma non con il tenore generale di questo film.
Certo, nei film di Woody Allen i ricchi sono quasi sempre snob e i cafoni sono fin troppo cafoni e Blue Jasmine, in questo senso, non fa eccezione. Ma qui l'intento del Maestro è di non lasciare adito a dubbi in merito all'opportunità di essere felici che hanno coloro che si trovano più vicini alle cose semplici e quindi ai valori veri. Non è un caso che sia Augie, il burinissimo ex marito di Ginger (la sorella della protagonista eponima), a riportare Jasmine alla realtà dei fatti: alle truffe perpetrate dal marito, al suicidio di quest'ultimo in galera e alla presenza di un figlio quasi dimenticato. Allen, per una volta, bastona a sangue l'ambiente alto borghese che mette in scena da anni, spesso con eccessiva indulgenza (non a caso, a me sembrano migliori i film nei quali questa indulgenza viene meno, da Crimini e misfatti a Match Point), ponendone alla berlina i difetti più vistosi di arrivismo e cupidigia.
Di sicuro, comunque, il film non sarebbe stato lo stesso se a portarlo sulle spalle non fosse stata un'interprete straordinaria come Cate Blanchett, giustamente premiata con l'Oscar per questa prova.
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