Regia di Woody Allen vedi scheda film
Jasmine viaggia in aereo intrattenendo i compagni di viaggio occasionali raccontando la bella vita che faceva con il suo splendido marito,grande manager e procacciatore d'affari,le feste migliori di New York e una vita perfetta:peccato che vada avanti a psicofarmaci,racconti una versione molto personalizzata di quel che è accaduto,e non riesca ad adattarsi ad una vita "normale".E non si chiama neanche Jasmine,ma Janet.L'ultimo,fino al prossimo lavoro tra l'altro abbastanza imminente,lungometraggio alleniano è una sostanziale riscossa di un autore che aveva incontrato buoni esiti commerciali negli ultimi anni,ma sembrava aver imboccato una via appannata sul rifare ciclicamente se stesso ed il suo cinema.Vero che "Basta che funzioni" era una bella commedia,sapida e mordace,ma era uno script di molti anni prima,quando ancora Stewart Allen Konigsberg sparava aforismi e battute pungenti come aculei a velocità impressionante:ma "Blue Jasmine" è un dramma adulto,centratissimo sull'epoca che stiamo vivendo,e tagliente come è riuscito a pochi,abile a disegnare la mancanza d'umiltà e il pratico menefreghismo di gente che ha contribuito pesantemente a impoverire migliaia di persone,salvo crollare dalla propria nuvola dorata,dopo aver disastrato esistenze altrui.Allen realizza un racconto morale,non moralistico,di acuta intelligenza,che si conclude con la contemplazione di uno sfacelo,destinato a non guarire:l'impalcatura di omesse verità,sgargianti bugie ed entusiasta ipocrisia della protagonista non può reggere alla lunga,e basta un inciampo del destino a sbatterle in faccia tutta la sua devastante pochezza.E,oltretutto,è l'occasione per un grande numero d'attrice per un'interprete che già conoscevamo tra le migliori sul panorama internazionale,Cate Blanchett,in un ruolo che le ha portato un meritato Oscar da protagonista.Amaro,senza sconti e godibile:un Allen d'annata.
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