Regia di Marc Webb vedi scheda film
Sul retro della copertina del bluray del film compare una delle classiche frasi prese ovviamente da chi lo ha apprezzato per enfatizzarne la bellezza, citando alla lettera “Stu-pe-fa-cen-te!!!”, fonte “Facebook”.
Ebbene, sarà anche un dettaglio stupido, ma pensare che per trovare qualcuno che abbia amato il film la distribuzione italiana si sia dovuta rifugiare sul social per eccellenza fa immaginare che qualcosa non sia andato per il verso giusto ed in effetti si tratta del titolo nettamente più debole tra i cinque dedicati dalla Sony negli ultimi anni all’uomo ragno.
Arrivato il tempo del diploma, Peter Parker (Andrew Garfield) teme di perdere per sempre Gwen (Emma Stone) che tra l’altro non dovrebbe nemmeno frequentare come gli aveva chiesto di fare suo padre.
Diventa sempre più difficile rispettare la promessa, mentre nubi minacciose arrivano dall’amico di un tempo Harry Osborn (Dane DeHaan), che da Spiderman cerca la formula per la sua salvezza, e da Max Dillon (Jamie Fox), impiegato introverso che si trasforma dopo un incidente in uomo pericoloso capace di sprigionare corrente elettrica dal suo corpo.
The Amazing Spider-Man 2 - Il potere di Electro (2014): Banner
Dopo un tutto sommato morigerato reboot più incentrato sui sentimenti che sull’azione (nei limiti imposti dal caso s’intende), Marc Webb ribalta le componenti risultando indigesto.
Se alla trama non vengono chiesti miracoli e lo sdoppiamento dei villain (con un terzo sullo sfondo) è un espediente accettabile, quello che ammutolisce è imperdonabilmente quello che avrebbe dovuto essere il principale punto di forza.
Ecco infatti un utilizzo della CGI inaspettatamente esasperato, tanto da rendere le scene di maggior impatto spettacolare un’accozzaglia di effetti che finiscono addirittura con l’essere poco chiari.
Insomma, non ci si reinventa registi d’azione dalla sera alla mattina, la situazione sembra essere fuggita fuori controllo, tanto che nel caos imperante anche attori di razza come Jamie Foxx ed il giovane Dane DeHaan (bravo a far trasparire le ore contate) finiscono male in arnese per non parlare di Paul Giamatti per il quale si rischierebbe la scomunica considerando la consistenza della parte.
Ordinario Andrew Garfield, sempre prodiga d’impegno Emma Stone, ma il film (non) sta altrove, in un limbo fasullo troppo finto (videogame) per provare qualsivoglia empatia verso i drammi posti in gioco ed anche il divertimento più consueto per un blockbuster dal budget stratosferico è seriamente messo a repentaglio tanto che probabilmente un investimento minore avrebbe portato maggior consiglio.
Fine di una saga reboot (ma pronti a ripartire in futuro col reboot del reboot, il nuovo Peter Parker è già stato scelto).
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