Regia di Marc Webb vedi scheda film
La vicenda di Peter Parker ci è nota: adolescente malinconico, con la nostalgia per i genitori di cui non ricorda quasi nulla, una storia di amore ricambiata ma conflittuale per il senso di responsabilità nei confronti della sua Gwen. Quando fa il super-eroe, lo fa quasi controvoglia, ma comunque sempre convinto del motto "a grandi poteri, grandi responsabilità"...
In fondo, le sue avventure private (a differenza di tutti gli altri super-eroi) rappresentano il vero nucleo della storia: in questo senso gli scontri con i super-criminali ne costituiscono l'appendice piuttosto che il piatto principale.
Il film alla fine replica esattamente le vicissitudini del personaggio dell'originale fumetto Marvel e si deve dare merito al regista, Marc Webb, di saper replicare lo spirito narrativo di quel fumetto e dei fumetti in genere: dalla scena iniziale dell'inseguimento a quel criminale che ha rubato il carico di plutonio e scorrazza con un TIR in pieno centro-città (con qualche citazione dai Blues Brothers), all'accento "tetesco" dello scienziato "pazzo", all'inquadratura del bimbo che sfida il colosso mentre la madre piange e lo richiama bloccata dalle transenne e dalla Polizia.
Un prodotto godibile, una volta tenuto conto del contesto.
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