Regia di Marc Webb vedi scheda film
Doveva essere un passaggio di consegne o almeno così era stato annunciato dai tabloid impartiti a dovere per dare fiato alle trombe del nuovo marketing cinematografico. Spiderman della Marvel è il figlio prediletto, per cui non sorprende il tentativo continuo di rivitalizzare il personaggio con cambi di forma e di registro che hanno portato dapprima ad azzerare la cinematografia del personaggio, mettendo in soffitta il Pop Movie di Sam Raimi e Tobey Maguire, sostituiti rispettivamente da Marc Webb e Andrew Garfield: successivamente ad operare un cambio di registro del nuovo format (Amazing Spider-Man 1) con l’intenzione di presentare una versione più scanzonata e leggera del tessiragnatele, in parte offuscata nella prima versione da un eccesso di pensieri e responsabilita’.
La dichiarazione d’intenti di “The Amazing Spider-Man- Il potere di Electro” è dimostrata dalla successione delle due sequenze che aprono il film, con il ritorno al passato tragico dei genitori di Peter, subito doppiato da una scena interlocutoria, in cui l’entrata in azione dell’eroe da modo al film di presentare l’assunto del suo modus operandi, che secondo le parole dello stesso Peter Parker, avviene all’insegna del piacere e del divertimento.
Ma come sappiamo la strada della virtù e’ lastricata di buone intenzioni, ed il duo di scrittori incaricati di rendere plausibile il nuovo manifesto (Roberto Orci e Alex Kurtzman, sodali di JJ Abrams in “Mission Impossible III” e “Star Treck”) deve fare i conti con il DNA del personaggio e con la sua storia fumettistica. Invece di sfoltire le varie implicazioni Kurtzman ed Orci decidono di tenere conto di tutto. Così se da una parte ci restituisco un personaggio in armonia con il proprio universo, e lontano dalla marginalità nerd con cui Stan Lee lo aveva immaginato, dall’altra non riescono a liberarsi di quelle origini, riproponendole addirittura sul palcoscenico principale. In questo modo il protagonismo del cattivo di turno annunciato dal titolo - Electro in versione afro, interpretato da Jamie Foxx – così come la compartecipazione della nuova versione del folletto verde, alias Goblin, non riescono mai a salire in primo piano, affondati definitivamente dal dramma che incombe sulla storia; anche quello riproposto come omaggio ad una pietra miliare della storia del fumetto, destinata a cambiare per prima di Alan Moore e Franck Miller la percezione dell’universo supereroistico, consegnandolo al realismo del mondo reale. A farne le spese è l’equilibrio dell’impianto drammaturgico, penalizzato dalla troppa carne al fuoco, ed incerto nella gestione dei saliscendi emotivi, ma anche la componente action, convenzionale sia dal punto visivo che dinamico. Intrattenimento per Teen Agers, “Amazing Spider-Man 2 – il potere di Electro” diverte senza entusiasmare.
(icinemaniaci.blogspot.com)
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