Regia di Katie Graham, Andrew Matthews vedi scheda film
Zero Charisma - la recessione
Immagino che molti di voi abbiano giocato di ruolo, almeno una volta nella loro vita. Dopotutto, è un ottimo modo per distaccarsi dalla realtà quotidiana, per vivere le avventure che la monotonia di una vita all'insegna del paradigma "casa-lavoro, produci-muori" non ti permette di assaporare, e perché in fondo tutti vogliamo sognare di poter essere degli eroi. Grazie ai giochi di ruolo, anche un coglione qualsiasi (come noi) può essere un eroe, conquistare nuovi mondi, picchiare la moglie, togliersi qualche sfizio e soddisfare qualsiasi fantasia senza fare del male a nessuno. Questo film, però, non affronta i drammi e le avventure dei fantomatici giocatori di ruolo in quanto tali (dopotutto, tutti i tentativi di accostare film e gioco di ruolo son sfociati in immonde cacate; film come Dungeons&Dragons fanno rivalutare il sapore dei bicchieri pieni di merda), ma si concentra sulla figura del protagonista, Scott, un non più giovane adepto del gioco. Scott è l'incrocio tra un orco nerd e una lontra eunuca, uno per cui la figa è un mostro che prolifica nelle grandi città, che parla una lingua che è basata su un idioma che ha come base i vocaboli scarpa e borsa, una bestia che pietrifica gli uomini, una specie di Santo Graal a cui si arriva dopo innumerevoli peripezie, oppure un segretissimo oggetto che le donne tengono nascosto e di cui viene raccontato solo nelle canzoni dei bardi. Scott vive un esistenza da tipico nerd e dedica tutto il suo tempo libero a organizzare la sua campagna, almeno fino a quando si scontra con Miles, un nerd del nuovo millennio, simpatico, con cose inimmaginabili per Scott, tipo una vita indipendente ed addirittura una ragazza con tanto di figa pronta all'utilizzo. Miles, grazie al semplice fatto di dimostrarsi simpatico ed alla mano, spezza i legame di rispetto e riverenza che il master Scott ha costruito con i suoi giocatori. Il protagonista, ritrovatosi da solo, si trova a fare i conti con la sua vita da perdente incastrato a metà in un mondo di fantasia, su cui vuole avere un controllo totale e maniacale, ed una vita reale fuori controllo e senza sbocchi di nessun genere. Un film che vuole farci capire che una persona sola che si alimenta principalmente di bevande gassate e zuccherine ascoltando solo black metal ha altissime probabilità che il cervello gli vada in merda, ma che oltre a questo tenta di trattare argomenti più importanti, quali la famiglia e la morte, senza però colpire mai per un cazzo nel segno, e perdendosi in un finale buonista da quattro soldi; un peccato, perchè come film poteva ambire a qualcosa di più di una pellicola dedicata ai nerd disadattati.
#larecessione
per insulti anche non costruttivi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta