Regia di Annalisa Piras vedi scheda film
«Girlfriend in a coma I know I know it’s serious» cantavano gli Smiths. Serio il coma dello?Stivale, serio Bill Emmott che, con la complicità di Annalisa Piras, gira il suo viaggio in Italia: omino buffo dal cuore liberale, il fu direttore del “The Economist” cazzia e mazzia (come ha sempre fatto dalle pagine del giornale) la politica italiana, cogliendo in Berlusconi causa ed effetto del declino di un impero di beltà, potenzialità, qualità doc. Statue che guardano stupefatte il presente (il patrimonio culturale esterefatto: come in Il comandante e la cicogna), la voce di Dante (Herlitzka nella versione italiana, Cumberbatch in quella inglese) che riecheggia su immagini di un nuovo Inferno, fatto di frammenti visivi di un Parlamento ridotto all’avanspettacolo, sessioni di macello creativo comandate dallo Stato, delitti di Mafia, usi che sono sempre abusi. Emmott, via animazione, vede il Paese come una donzella continuamente aggredita da un malevolo Pulcinella, divide una Buona e una Mala Italia (suo il libro Good Italy, Bad Italy), sciorina statistiche che dicono della nostra inciviltà, ascolta testimoni che vanno da Saviano a Marcegaglia, dal cervello di Monti a quelli in fuga, tutti intenti a delineare il confine tra belle speranze (sempre capitalistiche) e cancri da curare. Un punto di vista dall’ester(n)o, utile a chi ancora non vuole vedere e non vuole sapere. La forma è quella del solito bignami (già datato) dell’indignazione. Ma british: è il film di un conservatore inglese, per cui Marchionne è Batman. A Sinistra lo si adotta tristemente al grido «i nemici dei miei nemici sono miei amici». Ridicola la “censura” del Maxxi.
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