Regia di Castellano & Pipolo vedi scheda film
Un campagnolo inesperto e cocco di mamma, il giorno del suo quarantesimo compleanno, si fa prendere dal panico e scappa via dalla campagna, dalla gonnella oppressiva di mamma e dalle braccia ossessive dell’innamorata brufolosa. Pozzetto usa uno degli stereotipi più famosi (il campagnolo che si vuole trasformare in cittadino) e, prendendo spunto anche dai film celentaniani, si tuffa nel mare di luoghi comuni e nuota con la testa, dalla faccia monoespressiva, fuori dall’acqua. Qualche gag spiritosa, qualche cameo da evitare (Massimo Boldi ci poteva anche stare senza scoregge) e qualche altro da ampliare (Enzo Cannevale è troppo bravo per fargli fare così poco) ma, nell’insieme il film regge e non annoia, grazie anche alla durata breve e ai vari cambi di scena. Finale non scontato ma prevedibile, dopotutto chi nasce in campagna non può morire in città.
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