Regia di Castellano & Pipolo vedi scheda film
La morale di questo film(etto) è semplice: l'ignoranza paga. Basta che sia ignoranza vera, pura, stupida e tronfia di sè stessa: non farsi domande, non cercare di migliorarsi, di scoprire nuovi limiti e obiettivi, chiudersi gli occhi di fronte al mondo in evoluzione - tutto questo è il segreto della felicità secondo Castellano & Pipolo. E non è un discorso valido soltanto per il protagonista sempliciotto, un burino psicologicamente nullo, ma che si può estendere in senso lato anche alla carriera della coppia di sceneggiatori e registi, autori in fin troppe occasioni - e qui non si scappa dalla regola - di lavorucci dozzinali e facilotti con protagonista il divo del momento. Pozzetto fa quel che può, inutile accanirsi contro di lui se non per la scelta di abbassare notevolmente la sua cifra comica accettando prodotti di tale risma; la trama è sconcertantemente vacua e ci scappa pure il finale rassicurante che insegna a non osare mai nella vita e ad accontentarsi della mediocrità, per farne addirittura un vessillo. Il film rimane brutto, pur essendo meno volgare e brutale della media della commedia italiana degli anni '80. 2,5/10.
Artemio va in città: contadinotto sciocco e orgoglioso, si ritrova indifeso nella giungla d'asfalto milanese. Tornerà al paesino dopo aver subito umiliazioni, truffe e angherie di ogni tipo, senza avere imparato nulla.
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