Regia di Luigi Comencini vedi scheda film
Gian Maria Volontè nella stessa inquadratura con Diego Abatantuono: il cinema e l'anticinema fianco a fianco, una disgrazia che difficilmente si può spiegare per un autore come Comencini. Oltrettutto il film è una favoletta priva di spessore dove tutto sembra cospirare verso l'insulso lieto fine: che toppata clamorosa. Strao a dirsi (...), si salva solo l'interpretazione di Volontè, con un ruolo di spalla ultracaratterizzato; bravo anche il piccolo protagonista.
Ragazzino di un paese sperduto nella campagna calabra ha la passione della corsa a piedi. I suoi sogni si scontrano con quelli del padre, che lo vuole diplomato e al lavoro al più presto. Ma quando la vittoria ad una corsa locale lo proietta ad una gara di alto livello a Roma, finalmente anche i genitori sembrano assecondare le sue scelte.
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