Patito dei giochi olimpici (siamo nel 1960), in un piccolo paese della Calabria, un ragazzo sfida l'ira paterna correndo giorno e notte, appassionato di corse podistiche. I "grandi" vorrebbero che continuasse le attività pastorizie della famiglia, ma il ragazzo la spunterà: la sua passione gli fa vincere una gara locale e così potrà andare a Roma, in una vera squadra di atleti. Vagamente ispirato alla biografia del campione Francesco Panetta. Comencini mette in scena la dura battaglia dei sogni di un ragazzino di una delle zone più depresse d'Italia contro i condizionamenti della famiglia e dell'ambiente: buone qualità narrative, taglio un po' televisivo, ottimo il protagonista tredicenne.
Luigi Comencini mette insieme Gianmaria Volontè e Diego Abatantuono, in un film a metà strada tra il drammatico e lo sportivo, dai toni affabili e affabulanti, ma dal messaggio non troppo chiaro.
L'idea del Film con il bravo ragazzo/Attore non e' male ma la visione totale risulta lenta ed abbastanza soporifera nonostante qualche gara di corsa qua e la'.voto.5.
L'ho guardato perchè c'è Volontè e devo dire, che pur semplice nella trama, è un bel film. Certo che vedere Abatantuono recitare con il Maestro è stata una sorpresa.
Sullo sfondo di una Calabria arretrata e rurale, Luigi Comencini spara una delle sue ultime, vincenti, cartucce in carriera, riprendendo la carriera del geniale Volontè ed affiancandolo accanto ad un Abatantuono in un parentesi drammatica in cui non se la cava affatto male. Come nel suo stile, Comencini cuce addosso ad un perfetto sconosciuto, poco avvezzo alla macchina da presa (stavolta… leggi tutto
Nello squallore e nell'abbandono di una condizione di sottomesso ad un padre padrone castrante, un ragazzino pervicace e giustamente sognatore perchè consapevole del prorio talento riesce ad emanciparsi da una realtà retriva di provincia che soffoca la sua personalità e la sua libertà; un grandisssimo Volontè ed un sorprendente (per l'epoca) Abatantuono nel… leggi tutto
Gian Maria Volontè nella stessa inquadratura con Diego Abatantuono: il cinema e l'anticinema fianco a fianco, una disgrazia che difficilmente si può spiegare per un autore come Comencini. Oltrettutto il film è una favoletta priva di spessore dove tutto sembra cospirare verso l'insulso lieto fine: che toppata clamorosa. Strao a dirsi (...), si salva solo l'interpretazione di Volontè, con un… leggi tutto
Ci risiamo, ma questa volta si scende d'età. Chi ha detto che 10 anni siano necessariamente l'età della spensieratezza? Esiste una narrazione cinematografica altra che ci racconta storie diverse, fatte di…
Un film piacevole e spesso bucolico con discrete ambientazioni. La sceneggiatura non è il massimo; si perde un po' il messaggio.
Per il resto abbiamo una serie di bravi attori giovani ed un Abbatantuono che se la cava anche se l'accento... 'calabrese' lo tradisce...
Dalla trama di Film TV si legge che i genitori volevano facesse il pastore, ma, in verità,…
Sullo sfondo di una Calabria arretrata e rurale, Luigi Comencini spara una delle sue ultime, vincenti, cartucce in carriera, riprendendo la carriera del geniale Volontè ed affiancandolo accanto ad un Abatantuono in un parentesi drammatica in cui non se la cava affatto male. Come nel suo stile, Comencini cuce addosso ad un perfetto sconosciuto, poco avvezzo alla macchina da presa (stavolta…
di questo bel film se pur visto l'ultima volta molti anni orsono, ricordo la cruda e commovente storia girata in un periodo ancora non roseo in una zona rurale e povera di una provincia d'Italia, ricordo l'ottima interpretazione di un rude Volonté e di un Abatantuono in una delle sue migliori performance in assoluto nei panni di un padre severo, gretto, ignorante ma con in fondo.... e poi…
Nello squallore e nell'abbandono di una condizione di sottomesso ad un padre padrone castrante, un ragazzino pervicace e giustamente sognatore perchè consapevole del prorio talento riesce ad emanciparsi da una realtà retriva di provincia che soffoca la sua personalità e la sua libertà; un grandisssimo Volontè ed un sorprendente (per l'epoca) Abatantuono nel…
Film molto interessante, che con uno ritmo semplice ma determinato racconta più cose di quello che sembra. Vedendo questo film mi è venuto in mente l'elogio dei piedi di Erri De Luca: le mani afferrano, lavorano, picchiano, uccidono ma i piedi (e le gambe) sono una via di salvezza, di speranza, di riscatto. E viene voglia di correre assieme al protagonista, e scappare da un paese soffocante e…
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Commenti (9) vedi tutti
Una storia con uno sfondo credibile e con attori perfetti al ruolo assegnato direi discreto.
commento di ezioLo stile narrativo asciutto di Comencini rende la storia interessante.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiCorrere a piedi nudi per il mondo.... che bel sogno!! Un sogno che sa di selvaggio, che sa di avventura, che sa di vita vera!!!
leggi la recensione completa di BradyLuigi Comencini mette insieme Gianmaria Volontè e Diego Abatantuono, in un film a metà strada tra il drammatico e lo sportivo, dai toni affabili e affabulanti, ma dal messaggio non troppo chiaro.
leggi la recensione completa di scandonianoL'idea del Film con il bravo ragazzo/Attore non e' male ma la visione totale risulta lenta ed abbastanza soporifera nonostante qualche gara di corsa qua e la'.voto.5.
commento di chribio1L'ho guardato perchè c'è Volontè e devo dire, che pur semplice nella trama, è un bel film. Certo che vedere Abatantuono recitare con il Maestro è stata una sorpresa.
commento di the smithsUna storia un po' stereotipata ma dignitosa.
commento di Artemisia1593Film magico, quasi neorealistico. Profondo nella storia, una storia di emancipazione da una condizione e da un mondo fermo nel passato.
commento di sillaba