Regia di Giangiacomo De Stefano vedi scheda film
Clara abita a Milano, ha 21 anni, a Las Vegas ha sposato Matteo, studia e ha un’idea precisa su come guadagnarsi da vivere: fondare un sito indie porno, sulle orme del celebre suicidegirl.com (che negli Usa sforna performer adorate come rockstar e che in Italia ha lanciato i talenti musicali di Miss Violetta Beauregarde, amata da Beck, e della reginetta electroclash Tying Tiffany). Gli utenti sono i contenuti: l’amatorialità hard ai tempi della Rete è messa in scena narcisistica di sé portata sino alla pornografia, fatta di esibizioni in cui tatuaggi e piercing, mascherate e giochi con gli stereotipi del desiderio articolano un discorso sulla pelle delle donne, tra emancipazione e mercificazione. De Stefano segue l’evolversi della storia di Clara, Don Chisciotte del porno della porta accanto, che chiama «rivoluzione» quel che ad altri, spettatore compreso, pare uno sforzo vano contro i Mulini italiani dei nostri tempi. Ma se c’è sociologia è solo di riporto, snocciolata nelle riflessioni delle persone che Clara incontra nella propria personale odissea: De Stefano è ancorato alla protagonista, vuole, semplicemente, mettere in forma il suo orizzonte.?Che è, prima di tutto, ombelicale, in cerca dei minuti che all’epoca di Warhol erano 15. Il porno è solo il contesto di questo sogno imprenditoriale che, da fuori, assomiglia a un’impresa sghemba, un capriccio ambizioso, un territorio mai fertile. È questo il mélo(psico)dramma: l’abisso tra sé e il desiderio di sé. Peccato per i didascalismi della colonna sonora minimale, dai ridondanti toni tragici. Promosso da Mercoledì Doc.
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