Il piccolo Peter, orfano di guerra, vive con il nonno. Una mattina si sveglia con i capelli verdi. Di colpo questa stranezza gli fa prendere coscienza della sua condizione di diverso (di orfano) e la disperazione lo porta alla fuga. Raccolto dalla polizia, trova nel colloquio con uno psicologo comprensivo il conforto e la speranza in un mondo migliore. Girato nel '48 sulle macerie della seconda guerra mondiale, il film è un apologo raccontato dal punto di vista del bambino che diventa un atto di accusa al razzismo e un invito alla libertà e alla tolleranza perché le prime vittime degli errori (e degli orrori) degli adulti sono sempre i bambini.
...il colore di quei capelli - quello dell’erba fresca che rinasce ad ogni primavera - non era cosa di cui preoccuparsi bensì .…una specie di diploma. “Ma perché proprio io? Non ho fatto niente….”. “Sarà per qualcosa che sei destinato a fare in futuro…”.
IL RAGAZZO DAI CAPELLI VERDI (1948) E stato meglio averlo visto ieri per la prima volta anziché nei primi anni cinquanta, non lo avrei apprezzato a quell’età. Non dico che sia inadatto ai bambini in generale ma ben lontano dai miei gusti di allora: stesso colore ma… “Il corsaro dell’isola verde” (con la coppia acrobatica… leggi tutto
Cinema antico e colorato in questa fiaba antimilitarista di Joe Losey che risente indubbiamente dei suoi anni per ritmo e cadenze ma ha comunque il grosso pregio di mostrare una società appena reduce dalla seconda guerra mondiale che porta ancora le ferite e la paura di quei sei anni terribili.
Il simbolo della sofferenza causata dalla guerra è il giovane Peter che ha perso i… leggi tutto
Tra le macerie morali del secondo dopoguerra, la speranza in un mondo migliore doveva sembrare pura utopia, fantascienza; un’eventualità probabile quanto la possibilità che ad un bambino, nell’arco di una notte, crescano dei capelli verdi.
Nel 1948, all’opera prima ma con la mano ferma e rigorosa del mestierante totalmente inserito nei principi del cinema…
IL RAGAZZO DAI CAPELLI VERDI (1948) E stato meglio averlo visto ieri per la prima volta anziché nei primi anni cinquanta, non lo avrei apprezzato a quell’età. Non dico che sia inadatto ai bambini in generale ma ben lontano dai miei gusti di allora: stesso colore ma… “Il corsaro dell’isola verde” (con la coppia acrobatica…
Ci risiamo, ma questa volta si scende d'età. Chi ha detto che 10 anni siano necessariamente l'età della spensieratezza? Esiste una narrazione cinematografica altra che ci racconta storie diverse, fatte di…
Qualunque sia la vostra opinione, nel bene o nel male, oggi è la giornata del Regno Unito. La scelta di lasciare l'Unione Europea avrà sicuramente ripercussioni economiche e politiche per il nostro…
Esordio al cinema di Joseph Losey nella sua America natia, che anni dopo dovrà abbandonare a causa della persecuzione maccartista. "Il ragazzo dai capelli verdi" si pone come una favola che vuole sensibilizzare il pubblico dell'immediato dopoguerra sui pericoli di qualsiasi conflitto armato, con toni pacifisti abbastanza persuasivi. Tuttavia, non è paragonabile ai grandi film…
Un bambino viene sballottato da un parente all’altro: nessuno ha il coraggio di dirgli che i suoi genitori, che lui crede in viaggio, in realtà sono rimasti uccisi durante il bombardamento di un ospedale inglese, dove si trovavano a curare i feriti; dopo che viene a saperlo, i capelli gli diventano improvvisamente e inspiegabilmente verdi. Favola tristissima dietro l’apparenza…
Cinema antico e colorato in questa fiaba antimilitarista di Joe Losey che risente indubbiamente dei suoi anni per ritmo e cadenze ma ha comunque il grosso pregio di mostrare una società appena reduce dalla seconda guerra mondiale che porta ancora le ferite e la paura di quei sei anni terribili.
Il simbolo della sofferenza causata dalla guerra è il giovane Peter che ha perso i…
Film dai buoni sentimenti e dalla morale positiva, ma che, per la sua impostazione, risulta inevitabilmente datato (sensazione accentuata dal fatto di far chiamare Piero il protagonista Peter) e, già all'epoca, non poteva che essere destinato ad un pubblico di ragazzi. La confezione è più che dignitosa, ma non c'è niente della sottile vena d'inquietudine che corre…
Uno nato all'inizio del novecento e che prima di compiere quarant'anni ha visto due guerre mondiali, non può che guardare al futuro con un sentimento positivo. Anche se la guerra da calda stava diventando fredda e non c'erano ancora stranamori in giro a ironizzare sulla bomba. In altre parole c'era la consapevolezza che una quarta guerra mondiale non ci sarebbe stata, la terza sarebbe…
VOTO 7,5 NOBILE (Tv 23 Novembre 2010) Favola pacifista, che attraverso l'uso del paradosso (i capelli verdi) e quello dei flash-back, narrati dal piccolo Piero, ci trasporta in una dimensione sospesa tra paure e prese di coscienza. La generazione di Losey (classe 1909) vissuta durante i 2 Massacri Mondiali e all'alba di nuove durissime contrapposizioni (USA-URSS), rese ancora più…
era da tantissimi anni che ne sentivo parlare,ora finalmente l'ho visto ma piu' che altro non mi e' sembrato niente di particolare. Mi viene solo in mente effettivamente il colore dei capelli che se all'epoca sarebbe stato uno scandalo o giu' di li',qualche decennio dopo sarebbe stato nella normalita' delle cose.voto.5.
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Commenti (3) vedi tutti
...il colore di quei capelli - quello dell’erba fresca che rinasce ad ogni primavera - non era cosa di cui preoccuparsi bensì .…una specie di diploma. “Ma perché proprio io? Non ho fatto niente….”. “Sarà per qualcosa che sei destinato a fare in futuro…”.
leggi la recensione completa di cherubinoVoto 5. [13.03.2011]
commento di PPBellissimo
commento di orlandorimbaud