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Northwest

Regia di Michael Noer vedi scheda film

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La recensione su Northwest

di alan smithee
6 stelle

Northwest (o Nordvest, come nel titolo originale), è la Gomorra danese: la malavita e il malaffare che attraggono come piovre seducenti un intraprendente ma timido diciottenne, che dai furtarelli nelle case arriva a spacciare, fino a rendersi autore e braccio armato di un regolamento di conti tra bande: un’escalation che arriva a coinvolgere persino il fratello sedicenne, che si rivelerà poi ben più portato di lui, per risolutezza e spietatezza nell’agire, al mestiere della malvivenza affrontando con sangue freddo e prontezza da killer navigato le situazioni più al limite.

Caspar, questo il nome del protagonista, è un biondo diciottenne che vive nella periferia cittadina con la madre, un fratello sedicenne e una sorella piccolina. Il desiderio di indipendenza, la voglia di fare soldi facilmente, sono gli stimoli irresistibili sufficienti per compiere il passo decisivo che conduce il giovane dai piccoli furtarelli nelle case, alla delinquenza organizzata: un percorso veloce, rapido, anche perché Caspar è intelligente, abile ed impara presto. Ma non esente da un gravissimo difetto per chi opera in quel campo: Caspar è un ragazzo buono dentro, sensibile ai valori della vita e dell’affettività, legato alla sorellina e in fondo un non violento. Quando gli verrà assegnato il compito di far fuori un coetaneo della banda concorrente, come esame definitovo per entrare nel mondo dei grandi delinquenti della zona, ecco che le cose si complicheranno e l’emotività gli impedirà di risolvere con l’abituale destrezza il nuovo compito assegnato. Il film, solido e ben congeniato, ma diretto senza particolari colpi d’ala, ha un’evoluzione drammatica che vira alla tragedia, inevitabile se anche il proprio fratello, soggiogato da un desiderio di riscatto da una vita anonima e senza un euro, ma animato da uno spirito che non lo fa tirare indietro nemmeno nell’affrontare le soluzioni più estreme,  non sarà capace di condividere con Caspar il segreto che li ha uniti nell’affrontare la missione omicida, risolta grazie all’intervento in estremis del minore dei due.

Una tragedia annunciata che si consuma in un epilogo tutto segnato da un lungo inseguimento a piedi, concitato, girato con la macchina a spalla, in cui il regista, saggiamente, lascia ad ognuno di noi interpretare, anche visivamente, la tragica ed annunciata soluzione finale che incappa sul protagonista come un contrappasso che non ammette soluzioni alternative e più concilianti.

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