Regia di Silvio Soldini vedi scheda film
Nel bel mezzo di stravolgimenti epocali e rivoluzionari nella parte est del mondo,dal muro di Berlino che crolla in testa alla dittatura ex stalinista alla rivolta repressa in piazza a Pechino,nella Milano simbolo opulento del ventre molle e inamovibile dell'Ovest sembra non succedere nulla di nuovo.Almeno in superficie.I vari personaggi che la attraversano sembrano guidati da un burattinaio capriccioso che ne tira i fili facendoli intrecciare appena per un attimo,a simulare i capricci di un destino che prima fa incontrare e poi fa divergere tra loro queste esistenze nascoste nel dedalo di palazzoni dell'hinterland milanese.E' fondamentale l'ambientazione in questo come in tutti gli altri film di Soldini,il suo sguardo da entomologo coadiuvato da una fotografia glaciale che smorza tutti i colori ad opera di Luca Bigazzi,si fissa spesso su quello che accade attorno ai suoi personaggi,quasi perdendo di vista il filo di un materiale narrativo che racconta di quattro personaggi diversissimi tra loro ma che hanno in comune l'inquietudine perchè ciascuno è scontento,è inquieto,tutti col comune sogno di fuggire appena possibile dalla realtà che li asfissia.Come in molti altri film di Soldini i personaggi de L'aria serena dell'Ovest vogliono fuggire e approdare a lidi nuovi dove ricominciare da capo.Ma spesso non sono capaci di rinunciare alle loro (relative) sicurezze.Anche quando il sogno si chiama rivivere la magica atmosfera medievale dell'amata Siena o un viaggio last minute per Parigi con quella che potrebbe diventare la principale attrice di una relazione extraconiugale.Si ritorna ai propri menages familiari dopo aver assaporato almeno per un attimo il sogno di fuggire e ricominciare tutto daccapo in un altrove che non castri legittime aspirazioni.I personaggi di Soldini non si conoscono tra di loro ma si sfiorano all'inizio,poi vengono a contatto casualmente.Addirittura formano coppie.Ma è solo l'illusione di un attimo.A mio parere non è un caso che il personaggio che all'inizio vediamo condurre una vita votata all'inquietudine e all'irrequietezza in campo sentimentale(Veronica ma cambia ogni notte nome per dedicarsi a partners occasionali agganciati in discoteca) sia l'unico che riesca a fuggire da tutto e da tutti.E'l'unica che non ha legami anche perchè quando cerca di allacciarne(relazione con Tobia) tutto viene bruciato in un attimo.Sia perchè lei aspia a qualocsa d'altro sia perchè lui non vuole perdere quello che ha.E'l'unica che riesce a resettare la propria vita e ripartire da zero.Proprio da quell'agenda gonfia di nomi e di numeri che è stato il tramite di questi capricci del destino immortalati in questa pellicola.
Siamo all'apice del glamour milanese,tutti la definiscono Milano da bere.Ma a vedere questo bel film di Soldini come minimo c'è da strozzarsi a bere una cosa simile.
"Milano compare nelle prime inquadrature de L’aria serena dell’ovest come un insieme di linee che si intersecano: quelle dei palazzi che galleggiano immobili nella luce azzurrina dell’alba, quelle dei fili della luce che tagliano il quadro in modo espressivo, quelle dei semafori lampeggianti, unico inquietante segnale di vita in un paesaggio che sembra voler esaltare al massimo, alla maniera di Antonioni, l’indifferenza dell’inorganico. È fredda la Milano di Soldini, fredda e attraente. Irresistibile per una mdp che spesso si distrae, lascia i personaggi alle loro azioni per perdersi nelle geometrie misteriose di architetture grige. Quasi fosse lì la soluzione di tutto, quasi i significati fossero confusi tra le linee e le forme delle cose, come in un giochino ottico da parole crociate."
(Cinema Rosebud,www.municipio.re.it/manifestazoni/ufficio_cinema).
Da qui la carriera di Soldini ha preso il volo....
Regia invisibile,la cinepresa si muove curiosa per Milano ma il suo sembra più lo sguardo di un entomologo che di un regista...
prova ottima
molto brava
notevole
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