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Raging phoenix

Regia di Rashane Limtrakul vedi scheda film

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La recensione su Raging phoenix

di braddock
6 stelle

Secondo titolo con protagonista la giovane JeeJa Yanin, dopo il successo con CHOCOLATE dell'anno precedente. La regia passa all'esordiente Rashane Limtrakul, ma Prachya Pinkaew resta sempre nel ruolo di produttore mentre le sequenze d'azione vengono sempre coereografate dall'immancabile Panna Rittikrai. La storia vede la Janin nel ruolo di Deu, una giovane musicista orfana che viene cacciata senza motivazioni spiegabili dagli altri membri della sua band. Rimasta di nuovo sola, la ragazza cade nello sconforto fin quando viene attaccata da misteriosi soggetti. A salvare Deu accorrono però un gruppo di ragazzi esperti nelle arti marzaili, capitanati dall'atletico Sanim (Kazu Patrick Tang). Rimessasi in sesto, Deu apprende dai suoi soccorritori dell'esistenza di una setta dedita al rapimento di giovani ragazze del posto tra le quali vi furono anche le loro fidanzate. Quando i ragazzi organizzano un attacco per sconfiggere definitivamente questi malviventi, Deu decide di unirsi a loro cominciando così un duro addestramento per imparare a combattere. Seppur lo stile di realizzazione e il livello d'azione restino speculari a quelli di CHOCOLATE, rispetto all'esordio qui l'attrice cambia nettamente le caarterizzazioni del suo personaggio. Si passa infatti dalla ragazza autistica e trascurata del primo film, a un ruolo con più spessore e a un look di maggiore espressività spostato verso il punk. A parte questo non si notano altri elementi di discontinuità, focalizzandosi sempre su un ritmo sfrenato nel quale hanno modo di sguazzare le abilità acrobatiche degli attori e tutta l'inventiva di Rittrikai. Le sequenze di combattimento si confermano poi strabilianti, integrando il Muay Thai con la Capoeira, il Kung-fu e perfino con le più difficili posizioni dell'AcroJoga. Se nell'azione iperdinamica trovare difetti è impossibile, altrettanto non si può dire nel modo di sviluppare la storia che mi è parso ben poco convincente. Naturalmente mi aspettavo una trama ridotta all'osso, cosa anche non sbagliata in pellicole come queste, ma sono le ambientazioni, il susseguirsi degli eventi e alcun dei personaggi a risultare poco credibili. Avrei poi sicuramente cambiato l'impressionante culturista con la quale combatte la Janin nel finale con un'altra attrice, magari con Ammara Siripong più agile e anche ben più graziosa. Un film quindi sempre pieno d'azione e acrobazie spettacolari, ma anche con numerose pecche che finiscono per danneggiare il risultato finale. JeeJa Yanin funziona comunque sempre molto bene nelle produzioni del genere, presto guarderò anche il suo nuovo film THE KICK.

Su JeeJa Yanin

Ottima

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