Trama
Carmine, un operaio del comune di Napoli addetto alle fogne, una mattina si ritrova per lavoro nel caveau del Banco di Napoli e in lui nasce l'idea di mettere a segno una rapina sfruttando il sistema fognario. Per riuscire nel colpo, cerca l'aiuto del ricettatore Gaetano (un ex rapinatore con diversi anni di carcere alle spalle), del depresso Peppe "'o' Sciomen" (una leggenda dei Quartieri Spagnoli e anche lui ex carcerato per rapina), del pugile Ruocco (un ex professionista finito a combattere incontri clandestini) e di Striano (un fotografo rapinatore). Dopo aver portato a termine la rapina, però, Gaetano scompare nel nulla con il malloppo milionario, lasciando i complici chiusi nella loro tana nella speranza di vederlo riapparire. Con il tempo che passa, tra i quattro si creano forti tensioni che fanno emergere vecchie incomprensioni e disfare alleanze fino a quando una nuova minaccia si profila all'orizzonte: il potente boss Jannone reclama una parte di quel bottino che loro ancora non hanno.
Approfondimento
TAKE FIVE: UNA RAPINA "IRREGOLARE"
Opera seconda di Guido Lombardi, Take Five racconta la storia di cinque "irregolari" - un ricettatore, un gangster represso, un pugile squalificato a vita, un fotografo di matrimoni ex rapinatore e un idraulico con il vizio del gioco - che a Napoli decidono di organizzare una rapina milionaria destinata a trasformarsi in un gioco al massacro. Con Peppe Lanzetta, Salvatore Striano, Salvatore Ruocco, Carmine Paternoster e Gaetano Di Vaio, nei panni dei cinque rapinatori, Take Five prende ispirazione per il titolo da un classico del jazz registrato dal Dave Brudebeck Quartet nel 1959, celebre per il suo ritmo in 5/4.
Reduce da numerosi premi ricevuti con l'opera prima Là-bas. Educazione criminale, Lombardi ha così presentato Take Five in occasione della sua presentazione in concorso al Festival di Roma 2013: «Con Take Five ho provato a raccontare la storia di cinque “irregolari”, tutti con un sogno in comune, quello di arricchirsi. Per una forma di riscatto, per sfuggire ai propri fantasmi, o più semplicemente perché ognuno di loro crede che il denaro sia l’unica cosa per la quale valga la pena vivere. Ma ho voluto raccontare anche cinque solitudini, che solo per pochi giorni si incontrano in nome di un progetto comune. Presentendo tuttavia che la loro non può che essere un’unione fittizia, che duri il tempo di una rapina. Fino all’epilogo clamoroso ma inevitabile: la perdita del denaro per cui hanno lottato e la perdita dell’innocenza....
Girando Take Five ho fatto ricorso, consapevolmente, agli archetipi del film di genere, pur volendo raccontare, a mio modo, una porzione del nostro tempo. Un tempo, una società, dove le persone sono sole, ossessionate, depresse. Dove i soldi, il successo, la fama rappresentano l’unica forma di riscatto da un anonimato altrimenti giudicato insopportabile».
Note
Un noir mescolato alla commedia e al mafia movie, con idee che basterebbero a una serie di 13 puntate, non sempre amalgamate al meglio. Il tutto rappresentato con una magniloquenza a volte non giustificata da storia e contesto, come se fossero i ralenti il segno distintivo della modernità cinematografica (ma non è vero!). Dove Guido Lombardi coglie nel segno è invece nella scelta di caratteri e maschere: i personaggi, insomma. Superato lo schematismo iniziale si muovono nella partitura con improvvisazioni riuscite, merito anche di “solisti” talentuosi come Peppe Lanzetta, Salvatore Striano o Gaetano Di Vaio (anche produttore).
Trailer
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Commenti (3) vedi tutti
Niente di particolarmente interessante. E' un continuo susseguirsi di autostermini improbabili. 4+
commento di BradyGran film, prende molto dal cinema Tarantiniano e dal cinema di genere italiano anni 70.
commento di frankdeniroFilm Shquallido ! STOP . voto.0.
commento di chribio1