Regia di Luciano Emmer vedi scheda film
Italiani in trasferta nel quartiere del meretricio in vetrina ad Amsterdam.Due minatori che lavoranoda minatori in Belgio trascorrono un weekend ad Amsterdam e soprattutto nel suo quartiere a luci rosse dove avranno incontri non propriamente di una sola notte.A una prima parte iperrealistica in miniera,un antro buio e mefitico dove addirittura restano imprigionati per parecchie ore segue una seconda parte più leggera(anche se venata di una insopprimibile velo di malinconia) in cui i due protagonisti investono il loro weekend libero e soprattutto i loro guadagni alla ricerca di facili avventure a pagamento.Ma per Vincenzo l'incontro con la bellissima Else si tramuterà in qualcosa di veramente più profondo pur se il film termina con un finale praticamente aperto ad ogni soluzione.Il film di Emmer si svicola dalla caricatura dell'italiano all'estero ma ci fornisce un ritratto attendibile di un disagio tangibile,della solitudine appena alleviata da queste "comprensive" donne in vetrina.E lo sguardo della cinepresa cerca anche di indagare sul disagio di queste donne che devono forzatamente vendere il loro corpo.A quanto ho letto è stato un film letteralmente massacrato dalla censura(il film in realtà non mostra nulla di scabroso,anche si avverte quasi la gentilezza di Emmer nel direzionare i suoi personaggi verso qualcosa di dolce e non di squallidamente commerciale come la professione delle ragazze sottintende) che ne ritardò anche l'uscita.Più che la prova di Fresson,comunque bravo,colpisce la sanguigna intepretazione di Lino Ventura e la bellezza statuaria di Marina Vlady.
regia ispirata per uno dei suoi film più belli
sarò di parte ma per me è sempre eccellente
bellissima resta impresso il suo sguardo
non male
bravo anche se un gradino sotto il magico Lino
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