Regia di Luciano Emmer vedi scheda film
Grazie al lavoro certosino della cineteca di Bologna, sono stati recuperati i fotogrammi mancanti, in modo da poter restaurare la pellicola in toto e restituire dignità artistica al lavoro del regista!
Luciano Emmer è stato un regista eclettico, negli anni quaranta si dedicò con successo alla documentaristica d’arte, per passare negli anni cinquanta ai lungometraggi che posero le basi della commedia all’italiana e a episodi con titoli come “Le ragazze di piazza di Spagna” e “Terza liceo”, per approdare negli anni sessanta alla regia pubblicitaria televisiva con spot, diventati veri cult, per “Carosello”.
? Passiamo al film in esame: “La ragazza in vetrina” del 1961. Siamo agli albori del boom economico, ma ancora la spinta emigratoria degli italiani in cerca di lavoro, verso i paesi nordici europei, è presente. Infatti la prima parte del film, con cenni neorealistici, fotografa le disumane condizione in cui i minatori, spesso stranieri, lavoravano nelle miniere di carbone al confine tra l’Olanda e il Belgio. Mentre la seconda parte, con toni più da commedia, narra dei divertimenti che questi lavoratori si permettevano, andando ad Amsterdam, nel quartiere delle “ragazze in vetrina” conosciuto in tutta Europa. Proprio su questa parte si abbatté la ridicola scure della censura italiana. Snaturando il senso di profonda solitudine che il regista voleva rappresentare.
? Grazie al lavoro certosino della cineteca di Bologna, sono stati recuperati i fotogrammi mancanti, in modo da poter restaurare la pellicola in toto e restituire dignità artistica al lavoro del regista!
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