Trama
Nicholas Philibert, regista e creatore di immagini, è sempre stato affascinato dalla radio, il mezzo "cieco" capace di accendere l'immaginazione e unire milioni di persone facendo da sfondo alle attività quotidiane e portando il mondo all'interno delle case. Il documentario, nato come omaggio ai creatori della radio, è un viaggio nel cuore di Radio France alla scoperta di ciò che di solito sfugge agli occhi, dietro alle quinte dei misteri del mezzo stesso, dei supporti e del suono.
Note
"La maison de la radio" non indaga nei retroscena, non ambisce a indicare le problematiche del servizio pubblico, guarda solo le persone lavorare. Come un Frederick Wiseman che predilige il respiro leggiadro della commedia, Philibert è interessato a mostrare la struttura interna delle istituzioni e il lavorio quotidiano rinunciando a ogni commento, a ogni facile metafora, a ogni taglio politico che non sia lì, sull’epidermide degli uomini e la superficie delle cose; l’osservazione di una comunità finisce così per essere un piccolo banco di prova per il concetto di democrazia, un affresco umano che è magistrale saggio di montaggio e un documentario che offre delizioso piacere dell’audiovisione.
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