Regia di Claudio Noce vedi scheda film
Un racconto di morte e vendetta. In un imprecisato e piccolo centro abitato a ridosso del confine tra Italia e Slovenia, i piu' degli abitanti lavorano in una centrale elettrica; s'intuisce, pero', che si tratta di una copertura per misteriosi traffici illeciti. Il rinvenimento di un cadavere nei pressi del confine e l'arrivo di un tecnico incaricato di effettuare lavori nella centrale sconvolgono la tranquillita' dell'ambiente. Il film ha un aspetto positivo ed uno negativo; in riferimento a quest'ultimo, purtroppo prevalente, ho avuto una notevole difficolta' nel comprendere i ruoli dei personaggi. Complici il montaggio frenetico, una certa somiglianza tra alcuni attori, l'utilizzo di accento "locale" e lingua slava (ho visto il film senza sottotitoli), i dialoghi - benche' realistici - frammentati, una serie di precise scelte di cosa mostrare e non mostrare, solo alla conclusione del film i "conti tornano, facendo chiarezza su una vicenda che ho trovato poco interessante. Bravi gli attori; al di la' dell'oscurita' dei ruoli, appaiono molto spontanei e ben inseriti nel contesto ambientale e sociale ricostruito nel film - aspetto positivo dell'opera. Lo sfondo e' un ambiente montano piuttosto estremo, in grado di "indurire" chi lo abita, personaggi costantemente alla ricerca della consolazione negli alcolici popolano ambienti essenziali che non concedono nulla alla ricerca del bello. In cio' ho trovato le stesse suggestioni proposte dal film "La Pelle Dell'Orso". I colori per lo piu' freddi contribuiscono a creare un'atmosfera di oppressione. Le improvvise esplosioni di violenza, infine, contribuiscono a tenere alta la tensione. Un film ben montato ed interpretato; peccato perche' a tratti e' difficile da seguire, e l'attesa per la conclusione non e' "premiata".
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