Espandi menu
cerca
La foresta di ghiaccio

Regia di Claudio Noce vedi scheda film

Recensioni

L'autore

PrivateJoker84

PrivateJoker84

Iscritto dal 29 aprile 2014 Vai al suo profilo
  • Seguaci 2
  • Post -
  • Recensioni 21
  • Playlist 1
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La foresta di ghiaccio

di PrivateJoker84
5 stelle

Claudio Noce azzecca location e fotografia (il bianco freddo di luci e neve crea una un'atmosfera northern gothic perfetta) e probabilmente gli interpreti (gli inciampi, il multilinguismo e la recitazione naturale riescono a creare un piacevole sfondo da zona di confine, al margine, buon sostituto dell'hillbilly di oltre oceano). Forse la principale criticità, che rende La foresta di ghiaccio un film non perfettamente riuscito, sta nella narrazione. Lo spettatore viene lasciato nell'ignoranza più totale delle motivazioni sottostanti le azioni personaggi, fino al colpo di scena finale. Se la narrazione ristretta può avere la funzione di instillare uno stato di ansia e anticipazione nello spettatore, il prolungare tale stato per la quasi totalità dell'ora e quaranta della pellicola rischia di sfociare nella noia (in particolare perchè non ci troviamo ne L'avventura, ma in un film noir). Il giocare tutto l'effetto del film sulla sorpresa finale evita la necessità di creare dinamiche più interessanti nel corso dello stesso. Ad esempio (spolier alert): se anzichè tenere all'oscuro lo spettatore svelando la natura della trama (un brother/revenge movie) negli ultimi cinque minuti si fossero scoperte selettivamente le carte in precedenza (ad esempio svelando dall'inizio le vere intenzioni di Pietro ma tenendo all'oscuro delle stesse Secondo; oppure svelando allo spettatore la colpa originaria di Secondo ma non la cognizione della stessa da parte di Pietro), non si sarebbero create maggiori possibilità di sviluppo drammatico e interesse? Altra grave pecca: lo stile. Troppi, troppi ralenti. Una scelta tecnica, se vuole avere un senso, non può venire utilizzata in continuazione: dopo aver visto quasi cinque minuti di scene al rallentatore nel primo quarto d'ora lo spettatore giustamente smette di notarle, e in tal modo la tecnica perde la sua funzione di segnalare o intensificare un particolare momento. Altre cosette di coerenza nella trama non tornano, e non trovano giustificazione nel mondo della storia ben oltre a quanto comunque concesso a qualsiasi trucchetto atto a far procedere la fabula (perchè Lana lascia fuggire Pietro alla fine? Perchè si continua a sentire musica country? Perchè Lorenzo consegna a Lana, conosciuta da pochi minuti, un localizzatore personale?), ma trattasi di peccati più o meno veniali. Siamo, nonostante le pecche, comunque di fronte a un onesto tentativo di portare un po' di aria fresca nel cinema di genere italiano.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati