Trama
Pietro (Domenico Diele), un giovane tecnico specializzato, arriva in un piccolo paese alpino per riparare un guasto alla centrale elettrica in alta quota quando si trova di fronte a un'improvvisa e strana sparizione. L'evento genera una serie di conseguenze imprevedibili che portano il giovane a scontrarsi con due fratelli della zona (Emir Kusturica e Adriano Giannini) che sembrano nascondere qualcosa. Quando poi intuisce l'origine dei segreti nascosti nella valle, la tensione accumulata esplode fino a creare un clima di sospetti che coinvolge chiunque, compresa Lana (Ksenia Rappoport), la zoologa esperta di orsi.
Approfondimento
LA FORESTA DI GHIACCIO: SEGRETI NASCOSTI TRA LE ALPI
Diretto da Claudio Noce e sceneggiato dal regista con Francesca Manieri ed Elisa Amoruso con la collaborazione di Diego Ribon, La foresta di ghiaccio racconta un incredibile mistero che si sviluppa dietro l'apparente serenità di un piccolo paese alpino. Con una tempesta che incombe minacciosa sullo sfondo, Pietro, un giovane tecnico specializzato, arriva nella valle per riparare un guasto alla centrale elettrica in alta quota, e si trova improvvisamente di fronte ad una strana sparizione. Si consuma quindi lo scontro fra il giovane Pietro e due fratelli, Lorenzo e Secondo, che vivono e lavorano nella zona. Quando il ragazzo comprende l'origine dei segreti nascosti nel cuore della valle, le tensioni esplodono e comincia un gioco di specchi deformanti in cui nessuno è immune dal sospetto, neppure Lana, la zoologa esperta di orsi.
Con la direzione della fotografia di Michele D'Attanasio, le scenografie di Daniele Frabetti e i costumi di Maria Cristina La Parola, La foresta di ghiaccio è stato presentato in concorso al Festival di Roma 2014 ed è così descritto dallo stesso Noce: «Il vento freddo soffia senza sosta, facendosi largo tra gli abeti, scavando nella roccia scura, invadendo la sconfinata foresta sommersa dal ghiaccio.
Decidere di ambientare questa storia tra le montagne e le impenetrabili foreste ghiacciate è stato un passaggio successivo alla composizione della drammaturgia. Quando la magnificenza della montagna è apparsa davanti ai miei occhi, non ho avuto più nessun dubbio e ho pensato che fosse questo il palcoscenico perfetto per questa favola nera. Un luogo dove la natura è più forte della volontà e dei desideri dell’uomo. Dove il dolore e il senso di colpa si fondono con l’urlo violento della tempesta.
Un’impenetrabile barriera di cemento avvolta nella notte. Una diga che divide il tempo. Ho sempre amato le zone di confine, dove lo spazio si fonde fra cielo e terra e muta asseconda dello sguardo. Dove l’attesa si trasforma in bisogno.
La foresta di ghiaccio è come una grande ragnatela che lentamente si scioglie diventando neve e vento, fino a fondersi con la tempesta del peccato e con il furore della vendetta. E quando la notte sembrerà infinita, quando nel buio bruceranno le colpe del passato: improvvisamente tornerà il giorno.
Questa storia parla di vendetta, di amore e odio, di amicizia e tradimento, ma anche di senso di appartenenza, qualcosa che forse non ha più a che fare con i nostri giorni».
Note
Mette i piedi in più scarpe, Noce, e non sempre con la giusta frequenza: l’intreccio, tipicamente thriller, è contorto il giusto, mentre la messa in scena strizza l’occhio all’horror, con una regia nervosa nelle sequenze di azione, gli scenari innevati minacciosi, i personaggi disturbanti, gli interni plumbei e una colonna sonora fin troppo esplicita. La storia comunque sta decorosamente in piedi, per quanto ci metta troppo a tirare le fila del discorso, le facce funzionano, ma alcune sottolineature sono piuttosto grevi.
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Commenti (3) vedi tutti
Io penso che il primo vero compito di un film è quello di raccontare una storia e di farti viaggiare immergerti in luoghi e culture in cui ti trovi catapultato magicamente. Claudio Noce ha uno stile personale e il film mi è piaciuto, sembra quasi un fumetto Noir, un film sincero, altra storia i film da botteghino e americanate varie...
commento di Lòrgil regista manifesta velleità autoriali, ma si sofferma troppo sulle sole atmosfere cupe e selvaggie e sui personaggi grevi e ambigui, aggressivi e asociali, senza svolgere in modo chiaro la dinamica della narrazione, confondendo lo spettatore e annoiandolo, oltre a qualche incongrenza e omissione in corso d'opera
commento di MaciknightFilm visto ca. 3 anni fa ma dimenticato di Recensire : ambientazione valida,visione non del tutto appassionante ma c'e' di peggio.voto.5.
commento di chribio1