Regia di Matteo Oleotto vedi scheda film
L'esordio in lungometraggio di Matteo Oleotto è un lavoro semplice, lineare, con toni di commedia agrodolce e un lieto fine altrettanto indefinito, impreciso. Zoran, il mio nipote scemo (cofinanziato fra gli altri dalla film commission del Friuli-Venezia Giulia e dal Ministero per i Beni culturali) è inoltre una nuova occasione per ammirare le istrioniche capacità di Giuseppe Battiston, al centro della pellicola e affiancato dal bravo debuttante Rok Prasnikar; in un ruolo laterale compare anche Roberto Citran. Commedia sulla solitudine, essenzialmente, dalle tematiche forti (l'alcolismo, le difficoltà del divorzio) ma costantemente affrontate in maniera lieve e ironica; opera prima, si diceva, ma già premiata a Venezia 2013 con ben 4 riconoscimenti: premio Fedic, Settimana internazionale della critica (menzione per Battiston), Schermi di qualità e Raro Video. La sceneggiatura firmata dal regista insieme a Daniela Gambaro, Marco Pettenello e Pierpaolo Piciarelli è imputabile solamente di scarso ritmo; la storia impiega forse un po' troppo a partire, ma le trovate che la caratterizzano sono sempre assortite con giusta grazia, senza calcare la mano e facendo risultare così la visione gradevole. 6/10.
Paolo fa il cuoco a Gorizia, solo, scontroso e alcolizzato. Un giorno gli viene notificata un'eredità molto particolare da una vecchia parente slovena appena deceduta: un nipote sedicenne, timido e taciturno. La strana coppia si ritrova però inaspettatamente solida quando il ragazzino si rivela un infallibile tiratore di freccette.
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